Tu sei qui: Gourmet«Bello il turismo del vino, ma nel rispetto degli abitanti»: Carlo Petrini e l’invito alla giusta misura
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 24 settembre 2022 09:38:57
«Bello il turismo del vino, ma se la popolazione non ne trae beneficio che senso ha? E non parlo solo di coloro che sono direttamente coinvolti - cantine, hotel, ristorazione - ma di tutti gli abitanti».
A dirlo, al Forum Mondiale dell'Enoturismo che si è tenuto ad Alba dal 19 al 21 settembre, è Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
«Il turismo, anche quello del vino, non ha solo aspetti positivi. Ha un impatto e criticità - ha dichiarato - di cui è opportuno essere coscienti, con l'obiettivo di prevenirle. La grande distribuzione ha fatto sparire le piccole botteghe, il profumo del pane che si sprigionava dal forno di paese, l'osteria dove si giocava a carte e si ritrovavano a socializzare gli anziani. Si parla sempre piùdi sostenibilità nel turismo del vino, ma non si può pensare solo ai turisti: in primis, bisogna fare attenzione agli abitanti di un territorio. Se questi non vivono bene l'attrattiva turistica non può funzionare a lungo. In un territorio del vino i visitatori devono trovare gente che sorride, che accoglie, che esprime una cultura. Altrimenti è già una sconfitta».
In Italia l'enoturismo incide in media per il 27% del fatturato delle aziende vinicole, tanto che più di 9 su 10 offrono accoglienza enoturistica (74% tutto l'anno, 18% alcuni periodi dell'anno).
Da un'analisi Coldiretti/Ixè emerge che quasi sei italiani su dieci (58%) in vacanza visitano frantoi, malghe e cantine per acquistare prodotti locali del territorio direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola.
Sul tema della sostenibilità Roberta Garibaldi, Ad Enit, rivela che le cantine italiane si distinguono già, a livello mondiale, per l'attenzione all'ambiente. Tra le più recenti tendenze dell'enoturismo c'è quella di vivere spazi all'aperto attraverso wine trekking, wine picnic, cene in vigna, yoga e corsi di pittura nei vigneti.
Ma Petrini avverte: il troppo storpia. «Non si può parametrare l'efficienza del sistema turistico solo con il numero di arrivi delle persone. Non è questo che dobbiamo monitorare, dobbiamo valutare la qualità del turismo e la sua capacità di essere in armonia con il territorio».
Fonte: Il Vescovado
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