Tu sei qui: PoliticaCaos scuola a Maiori, le minoranze: «Maggioranza allo sbando tenta di condizionare e intimidire la città»
Inserito da (redazionelda), mercoledì 30 gennaio 2019 13:30:18
«Tra omissioni e mezze verità il problema scuola si trascina appresso responsabilità antiche e generali. Adesso abbiamo davanti fattori che, pur collegati tra loro, vanno affrontati singolarmente per evitare confusione di ruoli e fuga dalle responsabilità». Lo dichiarano i gruppi consiliari di minoranza uniti del Comune di Maiori, Orizzonte e Civitas 2.0, rappresentati da Enrico Califano, Maria Teresa Laudano, Lucia Mammato e Valentino Fiorillo che intervengono sulla spinosa vicenda legata al trasferimento immediato di dieci classi della scuola primaria dal plesso fatiscente di Via de Jusola.
La vicenda, oramai nota, che tiene banco a suon di comunicati stampa, vede i genitori dei ragazzi in contrapposizione con le scelte immaginate dall’Amministrazione Comunale.
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A favore della completezza dell’informazione si pubblica, di seguito, intervento integrale delle minoranze.
«I Carabinieri dei NAS hanno rilevato nel plesso scolastico di Via de Jusola una serie di criticità, per le quali hanno prescritto a carico del Comune di Maiori lavori urgenti, ma non drammatici, e certamente compatibili con le risorse dell’Ente.
Giusto per essere chiari, è bene ricordare che parliamo dello stesso immobile per il quale, meno di cinque mesi fa il Sindaco affermò pubblicamente davanti a decine di cittadini preoccupati, che si trattava di uno stabile altrettanto sicuro delle nostre abitazioni.
Noi abbiamo preso il verbale e l’abbiamo subito reso disponibile ai soggetti interessati, a partire dai rappresentanti dei genitori.
Ora, pare che il Sindaco, anziché ordinare i lavori, abbia sostenuto in Prefettura che l’Amministrazione non intende spendere un euro, "in attesa" del completamento delle procedure dell’ipotetico project financing per la costruzione di una scuola nuova.
Questo vuol dire tre cose, tutte negative.
La prima è il rischio a breve che i ragazzi delle elementari siano costretti a doppi turni a Via Capitolo o "confinati" in locali tutti da attrezzare, non si sa per quanto tempo, con danni gravi e inammissibili per la didattica e la quotidianità delle famiglie.
La seconda è la certezza amministrativa che i tempi del project financing non sono credibilmente preventivabili, sia rispetto alle procedure di cofinanziamento sperato, sia in relazione alla congruità tecnica e urbanistica della progettazione attuale, sia con riferimento alle autorizzazioni necessarie per la eventuale costruzione effettiva.
Anche su questo, già un anno fa abbiamo reso disponibile la progettazione a chiunque ne facesse richiesta per sollecitare la più ampia riflessione. E a seguito delle ultime decisioni amministrative abbiamo dato mandato a tecnici e legali estranei alle beghe locali di verificarne ogni aspetto per poterne discutere a breve a ragion veduta in una pubblica assemblea.
Certo è che i tempi non saranno rapidi: infatti, già ora il progetto in esame prevede un anno solo per la "cantierizzazione amministrativa"; e poi, come è risaputo, in materia noi promuoveremo un referendum cittadino, perché consideriamo fondamentale che siano i maioresi a decidere.
La terza è la consapevolezza politica che una maggioranza allo sbando, ridotta anche numericamente al lumicino, nel suo ultimo anno di disgraziata attività tenta di condizionare e intimidire la città, usando spregiudicatamente l’arma della giusta esigenza di una scuola sicura per liberare contestualmente Via Capitolo, aprendo la strada a rischi di speculazione edilizia e finanziaria su cui al momento non esiste - forse volutamente? – alcuna chiarezza.
Perciò il nostro dovere e quello di tutte le persone serie è chiaro.
Incontrare il Prefetto, perché sappia che mezzo Consiglio Comunale non condivide le scelte di cui si straparla. E anche per capire cosa questo "tavolo tecnico" abbia effettivamente deciso, visto che a tutt’oggi in Comune il relativo verbale non c’è.
Portare in Consiglio Comunale l’atto di indirizzo per procedere subito all’effettuazione frazionata dei lavori richiesti per il plesso di Via de Jusola, escludendo qualsiasi ipotesi di doppio turno o "deportazione", avendo a riferimento le posizioni che prenderà il Consiglio d’Istituto, i cui eletti, piaccia o meno ad amministratori o a Dirigenti vari, esercitano a pieno diritto la responsabilità della tutela degli interessi complessivi del mondo della scuola.
Il loro dovere, invece, è quello di sempre: andare via subito».
Fonte: Il Vescovado
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