Tu sei qui: PoliticaDisastri da calamità naturali: Tramonti, Amalfi e Maiori aderiscono alla campagna globale delle Nazioni Unite
Inserito da (redazionelda), lunedì 26 novembre 2018 16:48:09
Tre giornate di eventi, dibattiti e tavole rotonde dedicate ai rischi connessi ai cambiamenti climatici, all'analisi dei disastri causati da calamità naturali e provocati dall'attività umana e alle strategie per la riduzione dei disastri. Tramonti, Maiori ed Amalfi a Roma per aderire alla campagna globale delle Nazioni Unite UNISDR "Making Cities Resilient: My City is Getting Ready".
Giovedì 22 dicembre scorso, i tre comuni della Costiera, con Catania, Pescara e Rimini, si sono uniti alle oltre 150 città in Italia che hanno già aderito, come Roma, Milano, Torino e Firenze (e alle circa 4000 città nel mondo) alla campagna.
Dal 21 al 23 novembre quasi 800 partecipanti, oltre 100 relatori, 56 paesi invitati, 22 sessioni di lavoro: sono i principali numeri dell'evento di Roma organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile e promosso dall'Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione dei rischi di catastrofi UNISDR (United Nations International Strategy for Disaster Reduction).
Il percorso di adesione è stato supportato dalla Fondazione Centro Studi Enel in collaborazione con ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). La Fondazione Enel ha contribuito all'evento EFDDR 2018, in linea con i suoi impegni a sostegno dell'UNISDR attraverso la partecipazione ad ARISE - l'alleanza ONU leader del settore privato - e la partecipazione attiva a livello locale e globale come membro del comitato direttivo della Campagna "Making Cities Resilient".
Alla cerimonia hanno partecipato Mami Mitzuori, Vice Segretario Generale e Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la Riduzione del Rischio di Disastri, Angelo Borrelli Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Agostino Miozzo Direttore Generale del Dipartimento della Protezione Civile e Carlo Papa Direttore della Fondazione Centro Studi Enel.
«Gli argomenti affrontati in questi tre giorni di incontri e dibattiti - ha sottolineato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli nel corso della cerimonia di chiusura - rappresentano lo scenario della nostra attività quotidiana. Abbiamo imparato, disastro dopo disastro, quanto sia necessario arrivare preparati per fronteggiare ogni tipo di crisi. La cooperazione tra i Paesi si presenta oggi come una necessità non più circoscritta all'aumento delle possibilità da utilizzare in emergenza, ma come un metodo di lavoro indispensabile a dare continuità alle nostre prospettive di benessere, di crescita e di sviluppo».
Tramonti e Amalfi rappresentate dall'assessore all'Ambiente Vincenzo Savino e dal consigliere comunale Giorgio Stancati (foto).
«Aumentare la condivisione delle conoscenze locali sulle migliori pratiche di riduzione del rischio di catastrofi e sostenere lo sviluppo urbano sostenibile, questi i nostri obiettivi a breve e lungo termine - ha dichiarato Savino -. Tutto ciò va fattocon un approccio integrato e multisettoriale, considerando che la riduzione del rischio rientra nel più ampio concetto di "sicurezza umana" che da anni portiamo avanti sul nostro territorio, ma che va assolutamente attuato e sostenuto a livello mondiale. Abbracciamo con entusiasmo queste iniziative, consci che investire nell'ambiente vuol dire investire per il nostro futuro».
L'evento si è concluso con l'adozione della dichiarazione finale, sottoscritta dai capi delle delegazioni degli oltre cinquanta paesi partecipanti che esprime profonda preoccupazione soprattutto per la crescente frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi connessi ai cambiamenti climatici.
Tra le maggiori proposte del documento: affrontare in modo globale le minacce significative e sempre più complesse poste dai rischi umani e tecnologici; attuare meccanismi di governance al fine di incentivare gli approcci multirischio che possano diminuire l'impatto dei disastri; sostenere le autorità di protezione civile; incoraggiare la partecipazione attiva delle comunità promuovendo la cultura dell'autoprotezione e della resilienza.
Fonte: Il Vescovado
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