Tu sei qui: PoliticaLa trasformazione del borgo Torello in albergo diffuso. L’interrogazione di Nicola Amato
Inserito da (redazionelda), giovedì 24 giugno 2021 10:59:20
Il borgo di Torello come albergo diffuso. E' da circa un anno che a Ravello si parla di un'iniziativa promossa da alcuni imprenditori privati intenzionati a investire sul caratteristico abitato.
Nel corso del Consiglio comunale di lunedì scorso, il capogruppo di minoranza di Ravello nel Cuore, Nicola Amato, ha presentato un'interrogazione al sindaco Salvatore Di Martino per saperne di più. Segue testo integrale dell'interrogazione.
"Sig. Sindaco.
Più volte nel corso di questa legislatura in Consiglio comunale il Gruppo Ravello nel Cuore, rivolgendosi a lei e a tutti i consiglieri, ha cercato, più volte, di carpirne la sensibilità sul problema della carenza di abitazioni da dare in locazione ai residenti, evidenziando che il ruolo di un Consigliere comunale non è solo quello di verificare la legittimità degli atti e l'operato della maggioranza, ma anche di prestare attenzione alle situazioni critiche che interessano direttamente i cittadini, soprattutto dal punto di vista sociale.
E il problema delle abitazioni per i residenti sta creando un allarme sociale non di poco conto, provocando una preoccupante emigrazione di necessità da un paese, quale Ravello, nel quale continuano ad aumentare le attività ricettive extra alberghiere.
Da un anno un complesso residenziale è stato quasi completamento svuotato di residenti, altri hanno avuto la comunicazione di fine locazione. In questo complesso residenziale le abitazioni libere sono state trasformate, tutte, in attività extraalberghiere.
Da mesi si rincorrono voci su una prospettiva di sviluppo commerciale del borgo Torello pensata da soggetti diversi, non meglio identificati, legati al mondo della politica, della cultura, dell'imprenditoria, delle professioni, etc. alcuni dei quali non residenti.
Una sorta di Albergo diffuso con tanto di street food e altre iniziative, il tutto a giustificare la valorizzazione del borgo ma con uno scopo prettamente commerciale, di ritorno esclusivamente economico e null'altro.
Torello non ha bisogno di invasori e/o conquistatori sig. Sindaco!
I torellesi troppe volte sono stati presi in giro per una strada sempre promessa e mai nemmeno progettata, di un piano colore che è andato così piano da scomparire dalle righe del bilancio comunale, di una scalinata di collegamento con il borgo Vallone etc.
Gli abitanti hanno bisogno di un parcheggio, di uno stradello che colleghi Santa Croce, la Capppella, la località Vallone e Marmorata, il centro stesso di Torello da realizzare o con l'abbattimento di barriere architettoniche o con una strada interpoderale per alleviare i disagi per la cura dei giardini e delle proprie abitazioni come pure dare sollievo alle persone anziane che ivi vi dimorano.
Non hanno bisogno di chi stravolga le proprie abitudini di vita, usi e consuetudini, o venga a forza di soldoni strappata dalle proprie abitazioni, in nome di un dio danaro.
Non è una visione limitata della libera imprenditorialità ma, come dicevo sopra, anche per Torello si potrebbe profilare un ulteriore sfratto turistico con problemi di natura sociale rilevanti.
Ritengo che la località Torello si valorizza e rivive solo se creiamo nella stessa i giusti servizi che sono una viabilità limitata, modifica delle destinazioni d'uso per creare un minimo di servizi commerciali e non altro.
Con la possibilità che l'Amministrazione Comunale possa intervenire a sostegno delle locazioni attraverso una politica fiscale equa.
Da ultimo è da far rilevare che gli immobili della Conferenza Episcopale Italiana, sia terreni che abitazione, risulterebbero essere stati alienati da qualche mese. Sugli stessi risultano adottati provvedimenti per il riconoscimento dell'interesse storico ex D.Lvo 42/2004, che impone ai venditori od acquirenti di comunicare sia allo Stato che agli enti territoriali l'esercizio del diritto di prelazione.
Per quanto innanzi, al di là di ogni aspetto tecnico giuridico, si interroga la S.V. per sapere;
Fonte: Il Vescovado
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