Tu sei qui: AttualitàAl Regno Unito conveniva restare
Inserito da (redazionelda), sabato 25 giugno 2016 08:36:43
di Domenico De Masi
Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, rielaborati dal Financial Times e dal McKinsey Global Institute, nel quinquennio 1982-1987 la crescita dell'economia mondiale era dovuta per il 29,8% agli Stati Uniti. Tra i primi dieci Paesi che contribuivano alla crescita ve ne erano tre europei: il Regno Unito con il 4.2%; la Germania con il 3.5%; l'Italia con il 2.9%. Secondo gli stessi dati, nel quinquennio 2012-2017 la crescita sarà dovuta per il 33,6% dalla Cina; per il 13,9% agli Stati Uniti. Nessun Paese europeo sarà compreso nei primi dieci. Già oggi, infatti,
gli Stati Uniti contribuiscono solo per il 16% al Pil mondiale; i Paesi dell'Eurozona vi contribuiscono per il 12%; la Germania per il 4%; il Regno Unito e la Francia per il 3%; l'Italia per il 2%.
In questa frammentazione dell'economia mondiale, composta dalle economie di 196 Paesi, la decisione inglese di correre da soli è autolesionista. La vittoria del Brexit deriva da un gigantesco "cultural gap" per cui la Gran Bretagna è ormai uno Stato di seconda qualità ma si sente ancora padrona del mondo, in possesso di colonie che vanno dall'India al Canada, dall'Africa all'Australia.
Gli inglesi si sentono mortificati se a Bruxelles si ritrovano alla pari con gli altri europei. Tanto più che si discute in inglese. Questo della lingua è il fattore che più di ogni altro li inganna conferendo loro un super-ego non più giustificato dalla realtà.
E' già accaduto con Roma nei secoli della sua decadenza, quando tutto il mondo parlava latino e i romani si comportavano ancora come padroni dell'Impero benché ormai non contassero più nulla e le grandi decisioni venissero ormai prese ad Alessandria, a Costanza o a Madrid.
Oggi un cittadino del Regno Unito ha un Pil pro-capite inferiore a quello di un cittadino del Quatar, di Macao, e della Nuova Zelanda. Molte sue ex- colonie hanno un Pil pro-capite superiore a quello degli inglesi. In base all'indice di svilippo umano l'Inghilterra è solo al 14° posto. Per saldo attivo nella bilancia dei pagamenti e per riserve ufficiali l'Inghilterra sta molto peggio dell'Italia.
Il suo debito pubblico è molto maggiore di quello della Polonia, della Slovenia e della Slovacchia. Il suo indice di democrazia è inferiore a quello di 12 Paesi. Nel Parlamento inglese la percentuale di donne parlamentari è inferiore a quella del Ruanda, del Senegal e del Nicaragua. Il Regno Unito è solo all'undicesimo posto nella graduatoria dell'industria manifatturiera (l'Italia è al settimo posto); è al 24° posto tra i produttori di energia; è al 31° posto per speranza di vita; ha il 14,2% di Neet; è al 25° posto per spesa in ricerca e sviluppo (dopo Taiwan, la Slovenia, la Repubblica Ceca e l'Irlanda); è all'11° posto per produzione automobilistica (dopo l'India, il Brasile e il Messico); nella spesa per l'istruzione è superata dal Gana, dalla Thailandia e da Costa Rica; nella spesa per la sanità è superata dalla Sierra Leone, dal Ruanda e dalla Serbia; per il numero di cellulari è oltre il trentesimo posto.
Quando ieri abbiamo visto in televisione che le urne elettorali venivano portate di corsa da un seggio all'altro; quando questa notte abbiamo dovuto attendere l'alvba per conoscere i risultati elettorali, ci siamo ricordati che in Brasile si vota col sistema elettronico e i risultati si sarebbero saputi deici minuti dopo la chiusura dei seggi.
A conti fatti, dunque, restare in Europa avrebbe fatto più bene all'Inghilterra che al resto del continente.
Fonte: Il Vescovado
rank: 107523103
In occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, Federcepicostruzioni sottolinea l'importanza di un'azione sollecita ed efficace per affrontare con decisione l'emergenza sicurezza nel settore delle costruzioni, anche alla luce dei più recenti dati INAIL che evidenziano un...
In merito alla questione delle corse del trasporto pubblico locale (TPL) nei giorni festivi nella provincia di Salerno, il presidente di Federalberghi Salerno, Antonio Ilardi, ha ribadito l'urgenza di garantire un servizio efficiente nei giorni festivi, in particolare durante le festività ad alta affluenza...
Il tradizionale appuntamento primaverile con il Premio Internazionale "Capo d'Orlando", evento che da 27 anni unisce scienza, cultura, promozione del territorio, punta sull'Intelligenza Artificiale con uno sguardo al futuro partendo dai nostri giorni e riscoprendo il fascino dei dinosauri. La manifestazione...
Il nuovo studio che rileva concentrazioni anomale di sostanze tossiche nelle piante coltivate nella Terra dei Fuochi riaccende i riflettori su una ferita mai rimarginata. Lo studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment ha impiegato il muschio Scorpiurium circinatum come bioindicatore,...