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Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 13 marzo 2003 00:00:00
Il parco di Villa Rende sarà restituito alla città nelle prossime settimane. I lavori di rifacimento della pavimentazione, infatti, sono ormai giunti a conclusione. «Siamo vicini all'apertura. Sono stati realizzati - afferma il sindaco Messina - la nuova pavimentazione con sestini di cotto ed il nuovo sistema di raccolta di deflusso delle acque piovane, che non pochi problemi avevano creato ai precedenti lavori. E così, il parco potrà essere restituito alla città e, soprattutto, alla località dei Pianesi».Villa Rende fu tra le dimore signorili più importanti nell'800 e nei primi anni del '900. Dotata di un bel parco, accoglieva feste e concerti all'epoca del suo massimo splendore. Così si legge in una cronaca del tempo: «Il mercoledì e la domenica si riceve in casa del marchese di Rende e si raccolgono tutti i nobili villeggianti napoletani. La villa ha uno splendido giardino» (1874). Vi furono ospitati, tra gli altri, i principi Umberto di Savoia e Maria Josè. Apparteneva ai marchesi Siciliano di Rende. Il suo splendore coincide con il periodo d'oro della villeggiatura a Cava, quando la nobiltà napoletana prese a procurarsi nella città metelliana delle proprie dimore fisse di campagna, trasformate poi in ville. E così, nacquero le ville Talamo, Abenante, Pastore, Aganoor, Gagliardi, Tenore, Baldi, Marghieri, De Bonis Yong, Craven e tante altre che ancora oggi fanno corona alla Vallata. Fu un'epoca indimenticabile e le cronache del tempo ne hanno descritto gli splendori. Negli anni '50, Villa Rende ed il suo parco furono acquistati dall'Eca, entrando a far parte, così, dei beni comunali. «Fu un'intuizione di Abbro e servì a dare un'adeguata sistemazione agli indigenti che occupavano l'asilo di mendicità a San Lorenzo», racconta Gerardo Canora, a lungo segretario dell'Ente. E fu veramente una casa dignitosa per tanti. Quando si pensò ad aprire il parco alla comunità dei Pianesi ed a costituire per essa un polmone di verde, il sisma del 23 novembre 1980 sconvolse uomini e cose. La Villa fu resa inagibile e gli anziani furono sistemati in case di latta nel parco. Una colata di cemento distrusse viali ed aiuole. Un vero scempio. Solo nella metà degli anni '90, quando la situazione igienico-sanitaria dei prefabbricati era diventata insostenibile, gli anziani furono trasferiti nel locali dell'Acismom di Pregiato. Si pensò, quindi, ad un recupero del giardino, per restituirgli la sua funzione di parco. Siamo giunti, così, al 2003 e solo ora, dopo una momentanea apertura nel 2000, potrà essere recuperato. «Sono anni - afferma Carmine Medolla, fondatore dell'associazione "San Gaetano", unitamente al parroco, don Francesco Della Corte - che lottiamo per una riapertura del parco e per una ristrutturazione della Villa. Deve diventare un punto di aggregazione della località dei Pianesi, oltre che un centro culturale per la città». Nelle intenzioni del sindaco Messina, la struttura dovrà svolgere un ruolo importante. «Dovrà ospitare - annuncia il primo cittadino - tutti gli uffici dell'Urbanistica e del Catasto, il cuore del progetto di città che intendiamo attuare. Inoltre, la struttura ospiterà un centro di ristorazione d'essai. La nuova destinazione servirà a rivitalizzare uno dei siti più antichi e suggestivi del Borgo».
Fonte: Il Portico
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