Tu sei qui: CronacaSan Pietro, saltano gli alloggi
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 20 marzo 2003 00:00:00
Hanno aspettato per 20 anni la realizzazione di un sogno, un'abitazione di proprietà, ma ad un passo dalla sua concreta realizzazione tutto si è volatilizzato. Almeno per il momento. Saltano, infatti, i 140 alloggi previsti nel comparto di San Pietro. Scade domani il termine ultimo ed improrogabile del Piano di Zona dei comparti per l'Edilizia Economica e Popolare. Mentre San Cesareo sorride, San Pietro piange. Non è arrivato, infatti, all'approvazione del Consiglio comunale, entro la scadenza del 21 marzo, il Piano relativo al comparto di San Pietro, necessario per avviare gli espropri. Il tutto nonostante le diffide delle cooperative edili al sindaco Messina ed al presidente del Consiglio, Giovanni Baldi, e malgrado le numerose richieste di incontro per sollecitare e sgombrare il campo da ogni intoppo. Ben 8 le cooperative interessate: Centanni, La Concordia, Spatuzzi, Espropriati, Comparto C/4, Tirrenia, Ginestra e Dell'Olmo. «A tutt'oggi non conosciamo ancora i motivi - dichiara Aldo Carbone, presidente regionale della Confcooperative - che non hanno consentito ai soci di ottenere la propria abitazione, vanificando 20 anni di attesa. Da due anni le cooperative hanno sollecitato un incontro per discutere la questione, al fine di evitare la decadenza dei termini, cosa che si è puntualmente verificata. Nonostante questi silenzi e sempre in una logica costruttiva, ho invitato più volte il sindaco Messina ad un confronto e posto a conoscenza il presidente, Giovanni Baldi, della necessità dell'approvazione del Consiglio comunale». «Per San Pietro - risponde Alfredo Messina - purtroppo ci siamo trovati di fronte ad un problema di difficile soluzione, che non è stato risolto nei 18 anni passati e che non è stato possibile risolvere prima della scadenza del Piano. In quell'area non è possibile trovare lo spazio per tutte le cooperative, ma al massimo per 5 di esse, per i noti problemi relativi alle strutture abusive e condonate, non certamente da quest'Amministrazione. Altrimenti, si sarebbero realizzate abitazioni di pochi metri quadri. Con queste premesse, non era possibile scegliere chi potesse costruire e chi no. La mia Amministrazione intende risolvere i problemi nella sua interezza, senza scontentare nessuno. Nel nuovo Piano regolatore non c'è spazio per nuove abitazioni. Stiamo lavorando per individuare le aree dove è possibile costruire quel pochissimo che è consentito. Con gli uffici ci attiveremo immediatamente per trovare una soluzione adeguata». «Non c'è stata la volontà - ribatte Carbone - di risolvere la questione. Gli Uffici tecnici hanno da tempo risolto i problemi, trovando gli spazi necessari e consentendo agli assegnatari di costruirsi abitazioni di circa 80 metri quadri. Cosa accettata da tutti. Noi non demorderemo e difenderemo i diritti acquisiti dei cooperatori, che sono i legittimi assegnatari dei suoli, in quanto quell'area è destinata esclusivamente all'edilizia convenzionata».
Fonte: Il Portico
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