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Ravello: 25-26 maggio un weekend di concerti all’Annunziata

Inserito da (ranews), giovedì 24 maggio 2018 14:01:06

Il recital del chitarrista Gianluigi Giglio - in programma venerdì 25 maggio al complesso monumentale dell'Annunziata alle 21 - sarà un omaggio al compositore e concertista spagnolo Ferdinando Sor. Nato a Barcellona nel 1778, Fernando Sor ebbe un ruolo di massima importanza nello sviluppo della tecnica chitarristica del XIX secolo: il suo Méthode de Guitare è stato per lungo tempo un punto di riferimento per i maestri dello strumento, insieme a quelli di illustri contemporanei come Mauro Giuliani e Dionisio Aguado. La tecnica che Sor sviluppò sullo strumento presenta alcuni aspetti decisamente peculiari. Egli rifiutava infatti l'uso dell'anulare nella melodia, riservandolo solo all'esecuzione degli accordi (o arpeggi su accordi) che rendevano arduo lo scivolamento del pollice lungo le corde più gravi. Nelle scale si asteneva il più delle volte dal ribattere sulla stessa corda con le dita della mano destra, preferendo suonare la prima nota e poi legare le successive con la mano sinistra. Il maestro Giglio suonerà su una chitarra René Lacôte, fabbricata nel 1834 a Parigi.

Anche il concerto in programma sabato 26 maggio (ore 21, complesso dell'Annunziata) è interamente dedicato ad un unico compositore. Il pianista Giuseppe Maiorca continua il suo ciclo dell'integrale delle sonate di Beethoven cimentandosi, in questa occasione, con dei "monumenti" che svettano tra le composizioni pianistiche del musicista di Bonn: le sonate "Pastorale" e "Tempesta" e l'op.111.
La Sonata op.28 è nota con il soprannome di Pastorale, apocrifo ma attribuitole già sin dalla edizione del 1805. Superfluo osservare che nessun rapporto ha lo spartito con la omonima Sinfonia del 1808, se non per il fatto che entrambe le pagine fanno uso di alcuni stilemi impiegati per evocare una musica pastorale, in particolare, per la Sonata, quelli riecheggianti il suono delle cornamuse, con un cosiddetto "pedale armonico" e le suddivisioni ternarie del tempo. È proprio questo aspetto arcadico, contemplativo, volto a smussare i contrasti, che attribuisce una coerenza forte a questo mirabile brano, di ispirazione lirica e intimistica.
Ritorna invece quel forte contrasto tematico espressione del conflitto interiore dell'autore nella Sonata, op.31 n. 2, in Re minore, da sempre forse una delle più eseguite, discusse e amate fra le 32 Sonate di Beethoven. Alla sua fama ha contribuito il racconto di Anton Schindler che nel 1823, quindi vent'anni dopo la sua composizione, aveva chiesto a Beethoven una chiave per intendere e interpretare questa Sonata. Dalla risposta - «leggete la Tempesta di Shakespeare» - l'op. 31 n. 2 avrebbe ricevuto il soprannome di "Tempesta" che l'accompagna tuttora.
La Sonata op. 111 è la trentaduesima ed ultima del catalogo di Beethoven; ci porta dunque all'estremo periodo creativo dell'autore, periodo i cui frutti furono spesso giudicati dai contemporanei incomprensibili e ineseguibili, per l'astrusità del contenuto e le difficoltà tecniche. D'altra parte lo stesso autore ormai non concepiva più la Sonata per pianoforte in prospettiva della pubblica esecuzione, ma piuttosto per la lettura, per la meditazione privata, segno del progressivo isolamento di Beethoven dalla sua epoca, per seguire le tracce di una fantasia e di una logica compositiva del tutto indipendenti dai meccanismi della contemporanea produzione e fruizione musicale.

Tutta la programmazione del 2018 - con la direzione artistica del musicista amalfitano Antonio Porpora Anastasio - è disponibile sul sito della Ravello Concert Society, www.ravelloarts.org.

Fonte: Il Vescovado

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