Dolore a Ravello e a Minori per la notizia della morte di Maurizio Ruocco, avvenuta nel pomeriggio di ieri a Brescia. Il 60enne ristoratore è spirato in ospedale dopo 28 giorni di ricovero per le complicanze dovute al Covid.

Di padre minorese e madre e ravellese, pionieri della ristorazione nel capoluogo lombardo, Maurizio gestiva con successo uno dei ristoranti più noti del centro: "L'ancora di Napoli". Non c'era estate in cui non trascorresse le vacanze a Ravello e a Minori, ritrovando parenti e amici di vecchia data.

Pochi mesi fa aveva perso la madre, Caterina Sorrentino, a cui aveva dedicato tutto se stesso negli ultimi anni.

Poi una visita medica in ospedale per programmare un delicato intervento chirurgico e il Covid che non gli ha lasciato scampo: intubato in terapia intensiva per 28 giorni all'Ospedale civile di Brescia, i suoi cari hanno sempre sperato nel miracolo. Come Salvatore Di Palma di Ravello, amico di una vita, che oggi non si dà pace. «Maurizio è stato il fratello che non ho avuto - ci dice commosso - eravamo sempre insieme in gioventù e abbiamo condiviso momenti indimenticabili. Ogni qual volta tornava a Ravello era sempre felice e io ero una delle prime persone a cui faceva visita. Con quel sorriso sincero, che non dimenticherò mai».

La salma sarà cremata e il rito funebre si svolgerà martedì alle 15.30 nella Chiesa parrocchiale di San Giacomo, in via Denari a Brescia.

Il prossimo mese di luglio a cavallo tra le festività di Santa Trofimena e San Pantaleone, le urne con le ceneri di Maurizio Ruocco e sua madre Caterina saranno portate presso i cimiteri di Minori e Ravello.