Tu sei qui: NecrologiDon Catello: "L'uomo dal cuore grande"
Inserito da (redazionelda), lunedì 16 agosto 2021 15:06:49
di Salvatore Ulisse Di Palma
Ingenito Catello classe 1938, per tutti "Don Catello" stamane ci ha lasciati.
E' andato via dalla vita terrena in silenzio, figlio di quella generazione che ha vissuto la guerra, ne ha sentito l'odore e le privazioni.
E' andato via senza clamore con quella riservatezza che gli era congeniale.
Catello Ingenito, l'uomo che si era fatto da solo, l'uomo che aveva dettato legge negli anni settanta/ottanta nel campo della ristorazione, se ne va via lasciando, ricordi, affetto, la disponibilità, talora eccessiva verso quanti aveva incrociato sulla sua strada e, ai quali, si era legato.
Giovanissimo medico l'avevo conosciuto ed apprezzato e mi ero appassionato alle sue visioni verso un microcosmo che gli aveva dato i natali e, al quale, sicuramente fino alla sua dipartita è stato visceralmente legato: "Scala".
Le sue auto, alla maniera della cavallina storna, di pascoliana memoria, conoscevano a memoria il tragitto dalla sua "Valleverde" in Corbara al centro di quell'oasi di pace che è il paese più antico della Costa d' Amalfi: "Scala", non disdegnando una pausa in Ravello, a cui pure era intimamente legato.
Imprenditore rampante negli anni 70/80, aveva realizzato la sua creatura "Valleverde" che era diventata meta agognata per le tantissime cerimonie nuziali che nel corso degli anni lì si erano tenute.
Don Catello aveva il garbo dell'anfitrione d' altri tempi, né disdegnava mai la sua presenza in cerimonie sia importanti per la caratura degli invitati, sia modeste per il numero di invitati o risicate per la spesa corrente.
Don Catello per tutti aveva un sorriso e il garbo nell'ascolto.
Per il suo paese natio ambiva a grandi realizzazioni, ad affermazioni che facessero primeggiare la sua amata Scala.
Don Catello era uomo del popolo e, nel popolo, si riconosceva, nella sua semplicità, nel prendersi cura delle tante persone che a lui si rivolgevano.
A lui mi ha legato una forte amicizia.
Gli ho voluto bene e lo piango.
Piango l'imprenditore, l'amico, ma soprattutto l'uomo dal grande Cuore.
Sono cresciuto come uno di famiglia con i figli e nipoti tutti, che fortemente abbraccio e che potranno sempre trovare in me un riferimento e, ai quali, rivolgo l'accorato appello fraterno a non disperdersi, anzi a riunirsi per continuare nel suo nome, ritrovandosi per futuri, importanti traguardi da raggiungere.
Don Catello che la terra ti sia lieve e ti accompagnino nel viaggio intrapreso le nostre carezze amorevoli, le nostre preghiere e il nostro ultimo bacio.
Fonte: Il Vescovado
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