Francesco Talamo, noto con l'appellativo affettuoso di "O Prufessore", ci ha lasciato nella giornata di ieri, all'età rispettabile di 92 anni. Talamo è stato una figura di spicco, ampiamente riconosciuta e altamente stimata nella comunità di Positano. Egli è stato il proprietario dell'Hotel Pasitea, un'incantevole struttura a gestione familiare, che ha rappresentato un autentico emblema di ospitalità turistica grazie alla sua attività costante durante tutto l'anno.

Oltre alla sua attività imprenditoriale, Francesco Talamo è ricordato per la profonda cultura e per la grande serietà e dedizione con cui è stato attivo in politica. La sua scomparsa lascia un vuoto tangibile nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare a stretto contatto con lui.

Sono colpiti da questa triste notizia la sua devota moglie Gabriella, i suoi figli Alessandro e Gian Maria, nonché le nuore Chiara e Laura, e i cari nipoti Greta, Davide e Francesco.

Di seguito il toccante ricordo del figlio Alessandro.

Ciao Papà

Mi sono illuso di essere pronto

E invece non si è mai pronti

quando muore un papà

Non riesco a mandarti via

Ci riuscirò ... il tempo mi aiuterà

Ma non stasera, stasera è dura

Non riesco a dormire

Sento la tua assenza

Non riesco ad allontanarmi dalla tua bara

Ti accarezzo, ti chiamo

Ho bisogno di sentire la mia voce che ti chiama

"Papà" "Papà " e ancora una volta "Papà"

Realizzo che non dirò mai più "Papà"

Mi sentirò chiamare papà

Ma io non dirò mai più "Papà"

"Non è giusto"

come ha detto Greta abbracciandomi

o forse è giusto così

perché questa è la vita

Stasera per me questa è la fine

La fine della mia avventura con te, papà

Sei stato un papà difficile,

con cui spesso sono andato in contrasto

Ma da grande ci siamo

capiti, stimati, voluti bene

Amati

In vecchiaia sei diventato superlativo

Sei stato un nonno fantastico

Premuroso, attento, saggio

Presente

Sei stato l'orgoglio di tutti

Per come hai affrontato con serenità

Tutti i tuoi acciacchi

Sei stato la voce amica

Che ci chiamava anche 5, 6 volte al giorno

Non ti stancavi mai di sentirci

Mi mancherà la scritta "Patemo" sul cellulare

Mi mancherà la tua domanda "Novità?"

Mi mancherà la tua risata mentre parlavi con Greta

Stanotte non dormirò, ti piangerò

E mi rammaricherò per non aver fatto

Più velocemente quelle scale

per trovarti ancora vivo

Spero tanto che quel campo

Ci sia veramente

Perché là ci rincontreremo

Insieme a nonno Pietro e Luciano

E mi riconoscerai subito, papà

Sarò quello che correndo più veloce di tutti,

E stavolta non ci saranno scale a rallentarmi,

Griderà forte al vento "Papà"

Ciao Papà, Papà e ancora una volta Papà.

La redazione de "Il Vescovado" si unisce al dolore della famiglia, esternando i sentimenti del più accorato cordoglio.