Tu sei qui: Salute e BenessereIl vino: benefici e controindicazioni
Inserito da (ranews), sabato 19 gennaio 2019 15:47:47
Di Valentina Di Giovanni*
Ippocrate diceva: "Il vino è cosa straordinariamente appropriata all'uomo se, nella salute come nella malattia, si amministra con giudizio e giusta misura, secondo la costituzione di ciascuno". Il vino, infatti, è stato considerato per centinaia d'anni la bevanda salubre per eccellenza.
Il vino è una bevanda alcolica ottenuta dall'uva ed è ricca di polifenoli. È ottenuto dalla fermentazione alcolica del mosto d'uva e contiene diverse sostanze, alcune delle quali con effetti farmacologicamente noti ed è composto principalmente di acqua, che è presente in una percentuale pari a circa il 90%. C'è poi l'alcol, la cui presenza può variare dal 4 al 15%. Un bicchiere di vino rosso contiene per l'85% acqua, mentre il resto è fatto di carboidrati, zuccheri, proteine, alcol, sali minerali come calcio, sodio, fosforo, potassio, zinco, fluoro e magnesio. Sono presenti anche alcune vitamine: A, B1, B2, B3, B4, B6, K e J. Il vino rosso, a differenza del bianco, contiene concentrazioni 20 volte maggiori di composti fenolici, precisamente polifenoli.
Studi clinici sui polifenoli li hanno associati a una riduzione del rischio cardiovascolare e di sviluppare tumori o disturbi neurovegetativi. I benefici dei polifenoli sono da attribuirsi alla loro capacità di combattere lo stress ossidativo che è alla base di molte delle patologie. L'effetto benefico si vedrebbe anche su ossa, articolazioni e colecisti.
Conoscete il paradosso francese?
Il termine "paradosso francese" è stato coniato nel 1992 per descrivere la relativamente bassa incidenza di malattie cardiovascolari nella popolazione francese, nonostante una relativamente elevata assunzione di grassi saturi, e potenzialmente attribuibile al consumo di vino rosso. Dopo quasi 20 anni, diversi studi hanno esaminato le affascinanti e clinicamente positive associazioni biologiche e cliniche del consumo di vino rosso con malattie cardiovascolari e mortalità. Un consumo moderato di vino rosso produce effetti potenzialmente benefici che colpiscono tutte le fasi del processo aterosclerotico, da aterogenesi (sviluppo iniziale placca e crescita) di occlusione di vasi (dilatazione flusso-mediata, trombosi). Al contrario, il consumo cronico di alcol pesante e il consumo eccessivo di alcol sono associati ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.
Il resveratrolo, un polifenolo non flavonoide che possiede proprietà antiossidanti, antitumorali, antibatteriche, antifiammatorie, è un vero e proprio fluidificante del sangue naturale. Questa sostanza si pensa sia responsabile della bassissima incidenza di malattie cardiache e cardiovascolari riscontrate in Francia all'inizio degli anni ‘80. Si pensa che il resveratrolo sia in grado di portare al nostro organismo un altro importante beneficio. Recenti studi hanno dimostrato come questa proprietà del vino, se utilizzata in maniera moderata, sia in grado di ridurre l'incidenza di malattie mentali e demenze come ad esempio l'Alzheimer. Consumando un bicchiere al giorno possiamo inoltre prevenire malattie come arteriosclerosi grazie alla fluidificazione del sangue ed una migliore circolazione anche nel nostro cervello. Tutto ciò previene anche le naturali perdite di memoria che potrebbero insorgere con l'avanzare dell'età.
Gli effetti collaterali e controindicazioni dell'alcool sono quelli di portare il consumatore ad abusare della sostanza se non viene moderata la quantità utilizzata.
Infatti, un consumo eccessivo di alcool porta ad alterazione psicofisica dell'individuo, alterando le normali capacità del cervello, inducendo uno stato di ebbrezza che potrebbe portare la persona a compiere azioni senza controllo, induce infiammazioni e irritazioni del tratto digerente ed apparato digestivo: in particolare faringe e retto che possono causare acidità di stomaco, gastrite, reflusso gastro esofageo ed esofago di Barrett. Aumenta la difficoltà nell'assorbimento della vitamina B1 con il rischio di aumentare la probabilità di contrarre l'Encefalopatia di Wernicke (tuttavia in un consumo moderato il vino può apportare al nostro organismo diverse vitamine come la vitamina A, K e J).
Soprattutto nei casi di abuso alcolico, possono svilupparsi alcuni tipi di forme tumorali, in particolar caso nell'apparato digerente provocando danni molto seri. L'azione tossica dell'alcool accresce le possibilità di disidratazione renale. In molti casi di alcolismo si hanno patologie epatiche come la cirrosi e l'insufficienza epatica che possono evolversi in brevissimo tempo in gravi forme tumorali. L'alta concentrazione calorica del vino (9 kcal/g) porterebbe - in caso di eccessivo consumo - in breve tempo al sovrappeso della persona.
Nel caso di assunzione di farmaci, soprattutto con effetti sul sistema nervoso centrale, si potrebbe verificare un'interazione che potrebbe causare seri danni all'organismo, amplificando a volte la potenza del farmaco. È assolutamente da sconsigliare, infine, il consumo di vino durante il periodo di gravidanza poiché l'alcool potrebbe avere effetti dannosi sul bambino.
*biologa nutrizionista
Fonte: Il Vescovado
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