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L'Hypatiae Festival di Minori, connubio perfetto tra arte e scienza nella divina Costiera

Inserito da (redazionelda), mercoledì 21 settembre 2016 08:25:51

di Giulia Urbinati

«Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa» (Albert Einstein). Domenica 18 settembre è stata l'ultima giornata di Hypatiae Festival a Minori, e il successo dell'iniziativa proposta dall'associazione Hypatiae Arte e Scienza è arrivato a suggello di un'esperienza che «tutti ci dicevano che fosse quasi impossibile da realizzare, ma... alla fine ce l'abbiamo fatta», per dirlo con le parole della presidente Tonia Losco.

La giornata conclusiva è stata dedicata all'Occasione della tenerezza, un percorso nato dall'Associazione Hypatiae Arte e Scienza in sinergia con APIC (Associazione di Psicologia Integrata e Complementare) per mostrare come siano possibili, anche in un universo ancora ostile alla donna, la bellezza e la cultura intese come luci capaci di squarciare le ombre. Come sia possibile un sano rapporto tra l'uomo e la donna, nonostante le difficoltà e le tante degenerazioni possibili, guardando con speranza a un sodalizio di tenerezza che affonda le radici nell'incontro e nel dialogo. Angela Maiale, vicepresidente dell'Associazione Hypatiae Arte e Scienza, ha portato i suoi saluti introducendo la mattinata dedicata a «quelle occasioni della vita in cui a parlare è il cuore, in cui la scienza non sa dare spiegazioni, ma adeguatamente curate le emozioni possono migliorare i rapporti tra madre, padre e figli, oltre il tempo e oltre lo spazio». È intervenuta Agnese Belardi, pedagoga, scrittrice e poetessa, autrice di A muso duro, in cui racconta cinque donne, cinque storie che rappresentano le fasi dell'età evolutiva e denunciano la violenza di genere in tutte le sue forme. La psichiatra Alfonsina Guarino ha poi parlato del rapporto tra madre-neonato affrontando il delicato problema della depressione post-partum, proponendo due poesie che raccontavano le possibilità difficoltà con un linguaggio certo diverso da quello medico ma efficace nel trasmettere ai presenti il messaggio. Alfonsina Guarino ha guadagnato così la fiducia del pubblico mostrandosi maestra nell'arte dell'ascolto, con persone che l'hanno subito cercata per qualche consiglio.

 

Intanto hanno preso il via gli spazi creativi e i laboratori di arte e scienza pensati per bambini, ragazzi e, perché no, adulti curiosi, che sul lungomare di Minori hanno raccolto passanti entusiasti, e hanno lasciato il segno in grandi e piccini. Matematica, geometria, lettura, pittura, disegno, scultura: tante scienze e arti diverse si facevano gioco per i più piccoli, grazie alla preziosa collaborazione di insegnanti, artiste scienziate e pedagoghe. Il laboratorio Vedere Oltre curato da Amalia Tullio, giovane matematica e docente, ha fatto sperimentare l'apprendimento creativo della matematica e della geometria teorizzato da Emma Castelnuovo, docente e studiosa che nel secolo scorso ha rivoluzionato i metodi della didattica: partendo da materiali semplici come cartoncino forbici e colla, i bambini hanno costruito solidi geometrici, scoprendo che anche la matematica è ricca di creatività, e questa può essere un valido alleato per comprenderla. I bambini e i ragazzi hanno anche potuto sperimentare l'arte nel laboratorio dell'artista Ada Eva Verbena, dipingendo insieme e creando piccole opere che hanno poi mostrato con soddisfazione ai presenti, «in un intenso e ricco scambio culturale tra poesie, canti, confronto intellettuale». Olga D'Auria, referente dell'associazione AiBi di Castellammare di Stabia, che cura progetti a favore dei bambini ospiti di istituti in tutto il mondo contro l'emergenza abbandono, sottolinea che «l'associazione Hypatiae Arte e Scienza ha reso i bambini protagonisti del Festival accanto ai più grandi, riuscendo a coinvolgerli e a mostrare loro come, attraverso il gioco, l'arte e la scienza possano diventare alla loro portata, per un'educazione che parte dalla creatività del singolo bambino e lo fa protagonista della sua stessa crescita». La creatività artistica per grandi e piccini è stata anche protagonista del laboratorio dell'artista Marisa Vanetti, in cui tutti potevano realizzare piccoli oggetti di argilla per sperimentare la forza lesiva della terra unita all'acqua in un abbraccio consolidato dall'azione della luce. C'è stato anche un laboratorio di lettura creativa, che prendeva spunto dal alcune pagine del libro di Roberta Torre Ipazia e la musica dei pianeti. Emiliana Maiale che ha curato questo spazio ha visto i ragazzi «incuriositi dalla novità di una lettura creativa, che ha fatto nascere in loro l'interesse sia per il libro in particolare sia per la lettura lettura in sé, visto come mezzo di crescita personale».

 

Anche tra gli interventi nella Sala Consiliare del Municipio i bambini e i ragazzi adolescenti hanno occupato un posto di primo piano. Maria Citro, consigliere alle politiche sociali di Minori nonché pedagoga, ha parlato di come l'educazione affettiva sia di fondamentale importanza nel crescere i propri figli: «per educare davvero serve soprattutto saper ascoltare, riuscire a percepire lo stato emotivo del bambino e saper fare chiarezza». A seguire Giovanna Ruocco, presidente del Centro Italiano Femminile (CIF), sezione di Minori, ha illustrato l'attività che il CIF porta avanti per accogliere le donne in difficoltà.

 

La mattinata si è conclusa con la lettura della poesia I vostri figli, di Kahlil Gibran: i versi hanno suggellato così un percorso di tenerezza attraverso i rapporti tra genitori e figli e tra i genitori stessi, ricordando che «I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della vita».

 

I figli, anche loro protagonisti della giornata, hanno quindi raccontato gli spazi creativi e i laboratori, per lanciare un messaggio forte sull'educazione, cruciale mandato per far crescere al meglio i cittadini del futuro all'insegna della libertà di pensiero, dell'apertura mentale e del pensiero critico. I bambini si sono sentiti fortemente coinvolti in una «bella occasione, ricca di fascino dell'arte e della scienza», racconta il piccolo Yanko, 12 anni, «in cui ognuno ha potuto esprimersi e raccontare qualcosa di sè, lasciare la propria impronta».

 

Un pensiero è andato a Francesca Molina, medico chirurgo, specializzata in psicologia medica, psicoterapeuta, analista adleriano nonchè presidente dell'associazione APIC. La dott.ssa Molina non è potuta essere presente ma a lei va un ringraziamento particolare per la collaborazione al progetto L'occasione della tenerezza, che aveva avuto una prima realizzazione a Pozzuoli il 18 giugno scorso, proprio in sinergia con APIC.

 

E così arrivederci all'anno prossimo... gli abitanti di Minori hanno chiesto di essere ancor più coinvolti per l'organizzazione di una seconda edizione l'anno prossimo. Il sindaco Andrea Reale è intervenuto per promettere la disponibilità di tutti i luoghi di ritrovo di Minori, perché il Festival possa incontrare da vicino la gente del posto e i turisti. Non mancheremo!

 

Intersezioni di saperi e culture a Hypatiae Festival

Crocevia di sensibilità, conoscenze e storie. Questo è stato sabato 17 settembre, seconda giornata di Hypatiae Festival a Minori. Personalità provenienti da mondi e culture a volte distanti si sono trovate a dialogare riuniti attorno a un'idea di cultura pubblica, condivisa e unitaria, esplorando i confini delle proprie convinzioni e competenze, artistiche e scientifiche, fino ad affacciarsi l'una nel campo dell'altra, crescendo nel rispetto e nell'apertura della mente.

 

La giornata si è aperta nella Sala Consiliare del Municipio di Minori, con il suono delle campane tibetane di Vincenzo d'Orsi, musicoterapista, che dopo una suggestiva dimostrazione ha introdotto un acceso dibattito sugli effetti che la musica può avere sul benessere selle persone. È stato il confronto di due mondi, quello della musicoterapia e quello della scienza, che ha evidenziato come sia importante e costruttivo portare il rigore scientifico a dialogare con le discipline che si occupano della salute e del benessere del corpo umano. Non c'è nessuna evidenza scientifica che il suono come fenomeno fisico possa agire direttamente sui tessuti biologici sostituendo le comuni terapie farmacologiche — come ha sottolineato il prof. Matteo Galli, direttore scientifico dell'associazione Hypatiae Arte e Scienza che ha organizzato il Festival. D'altra parte la psichiatra Alfonsina Guarino ha messo in luce l'importanza dell'uso di queste tecniche rilassanti in connubio con le terapie tradizionali, perché la psicologia agisce sull'individualità delle persone in modi che non vanno sottovalutati. La suggestione delle campane di Vincenzo d'Orsi ha fatto affezionare il pubblico presente alla sua abilità, arricchendo ulteriormente il dibattito.

 

Molto toccante è stata la testimonianza di Giovanni Lombardi, giovane medico che con grande perseveranza è entrato a far parte di Medici Senza Frontiere per avverare il sogno di una vita: donare sorrisi ai bambini africani. Il suo racconto si è focalizzato sulla sua esperienza in Eritrea, dove la dittatura locale vuole annullare la cultura, e costringe i medici a lavorare sotto un ricatto che li obbliga a non parlare di politica o argomenti considerati scomodi e rivoluzionari. La sofferenza delle bambine sottoposte a infibulazione in tenera età è una delle realtà più sconvolgenti che medici come Giovanni Lombardi si trovano a fronteggiare ogni giorno, cercando di dare sollievo alla popolazione senza incorrere nella repressione del regime locale. Una mancanza di libertà, quella in Eritrea, che merita di essere raccontata e portata davanti alla coscienza di chi la libertà persegue come un bene prezioso e condiviso, come accade a Hypatiae Festival.

 

Il pomeriggio di sabato ha visto l'arrivo di Zhiti Visar, capo missione dell'ambasciata di Albania presso la Santa Sede, nonché poeta. Ma prima di tutto un uomo, che si è unito al Festival con un'umiltà che ha sorpreso tutti i presenti. La poetessa Agnese Belardi l'ha accolto con una poesia da lei scritta nel 1998 sulla costiera amalfitana, e la scrittrice e pubblicista Lorenza Colicigno lo ha intervistato nella Sala Consiliare del Municipio, insieme al pittore e poeta GJERGJ KOLA del quale si sono inaugurate due mostre: una sul tema L'amore tra luci e ombre e una su Santa Madre Teresa di Calcutta. La mostra sull'amore comprendeva anche splendidi schizzi su Anna Magnani, che colgono in maniera emozionante l'anima di una donna che tanto amava la costiera amalfitana. L'inaugurazione della mostra su Santa Madre Teresa di Calcutta, alla presenza di Zhiti Visar, è stato poi un momento di raccoglimento a gustare la bellezza che può scaturire dall'opera umana, una parentesi suggestiva nel segno della spiritualità accompagnate dal suono delle campane presso l'Arciconfraternita del SS. Sacramento di Minori.

 

Rientrati nella Sala Consiliare del Municipio, è stato proiettato un video a illustrare il progetto LAP (Laboratorio di Arte Pubblica) a cura di Elisa Laraia, un mezzo di comunicazione molto potente che sarà interessante coinvolgere nelle prossime edizioni di Hypatiae Festival. Il pomeriggio è proseguito all'insegna dello scambio tra artisti e scienziati, che hanno trovato tra loro punti di contatto inattesi e creato interazioni, tanto da chiamarsi tutti l'un l'altro «collega». Il fotografo Andrea Luca Luongo ha illustrato le proprie fotografie esposte nella mostra Mediterraneum Lumina, inaugurata il venerdì, e a seguire sono intervenuti alcuni scienziati. Eugenio Fazio, professore presso La Sapienza Università di Roma, ha appassionato i presenti alla fisica, dando al proprio seminario un tocco umano che non prescindeva dal suo credo cattolico: davanti a una platea che raccoglieva diverse convinzioni religiose, è nato un dibattito sulla tradizionale dicotomia tra scienza e fede. Amalia Tullio, matematica, ha poi entusiasmato il pubblico parlando di didattica della matematica, ottenendo un consenso trasversale in rappresentanza di tante donne, belle e di cultura, che dopo gli studi all'Università Federico II di Napoli fanno oggi scienza ad alto livello. È intervenuto anche Enzo Fornasari, ingegnere e divulgatore scientifico che tanto ha sostenuto il Festival contribuendo attivamente alla sua visibilità mediatica, si è inserito sullo stesso tema del visibile e dell'invisibile Giuseppe Longo, professore presso l'Università Federico II, in un contributo diverso da quello previsto ma dettato dal percorso tematico degli interventi che lo avevano preceduto, a concludere un pomeriggio in cui il dialogo tra le personalità presenti è stato il vero fulcro e la vera ricchezza per tutti i presenti.

 

La serata di è conclusa con la cena culturale presso l'Hotel Villa Romana: ha aperto la serata Francesco Bonito, adolescente appassionato di cultura, e a seguire l'artista Ada Eva Verbena ha promossso in modo eccezionale l'arte e il genio creativo dell'artista, facendo "mangiare la cultura" ai presenti tra una portata e l'altra grazie a proiezioni, commenti di opere d'arte e performance artistiche.

Vele, arte e scienza sbarcano a Minori

Quella donna arrivata sul molo di Minori, il pomeriggio di venerdì 16 settembre, era diversa. Qui sulla costiera gli abitanti sono abituati a vederle: sono le spose, che dopo la cerimonia del matrimonio si aggirano alla ricerca dei panorami più mozzafiato e della luce migliore per il servizio fotografico più importante. Con un po' di sorpresa invece quella donna non era una sposa: era una donna di cultura, che guidava il corteo inaugurale di Hypatiae Festival proprio sul molo di Minori.

 

Promosso dall'associazione Hypatiae Arte e Scienza, il Festival è figlio della rassegna La Luce nell'Arte e nella Scienza, che ha ottenuto il patrocinio dell'Unesco e della Società Italiana di Fisica. Dopo aver toccato le città di Pavia, Genova e Pozzuoli, anche a Minori è sbarcata un'iniziativa per creare occasioni di dialogo tra artisti, scienziati e pubblico, con la volontà di crescere insieme come persone libere, amanti della conoscenza, della civiltà e della cultura.

 

Quella donna sul molo, Amalia Tullio, era la personificazione di Ipazia: matematica, filosofa e astronoma greca, nel IV secolo a.C. ha fatto della ragione umana e della conoscenza scientifica i capisaldi della propria vita, nel segno dell'apertura mentale e del pensiero critico. L'inaugurazione di Hypatiae Festival ha avuto al suo centro proprio la figura di Ipazia, proposta come portatrice di valori che meritano di essere riscoperti e portati alla ribalta nel dibattito culturale.

 

L'evento ha suscitato una risposta molto calorosa da parte del pubblico proveniente da diverse parti d'Italia: a partire dai primi momenti, quando era previsto l'approdo della Barca Hypatia gentilmente organizzato dal club avVELEnati di Salerno. Un guasto alla barca designata stava per compromettere l'organizzazione, ma Mimmo Maiolino, presidente nazionale UISP e presidente del club avVELEnati, insieme a Attilio Taddeo armatore dell'imbarcazione Istar e Alfonso De Siderio del club avVELEnati, hanno contribuito a trovare una barca sostitutiva e tutto è potuto procedere come previsto. «Sale la città di Sale,/sale dalle sue splendide figlie/nate su queste coste frastagliate,/tra antichi splendori e nuove meraviglie.[...]». Così il poeta Rosario Lubrano, insieme alla musica del mare di Vicenzo d'Orsi, ha accolto l'arrivo della barca e l'inizio del corteo culturale con letture poetiche che raccontavano Salerno e la costiera amalfitana, accompagnando Ipazia e il suo seguito fino al Cerchio delle guerriere, installazione artistica ideata da Marisa Vanetti, pittrice e scultrice milanese. Le guerriere sono la celebrazione delle donne semplicemente normali che, nonostante rinunce e a volte violenze, restano capaci di affrontare le difficoltà con la forza che le contraddistingue. In mezzo a loro Ipazia, simbolo di libertà, di pace, di uno spirito che anela alla felicità. Agnese Belardi, pedagoga scrittrice e poetessa, ha raccontato con la sua poesia le sue percezioni, contagiando i presenti di profonde emozioni. In fondo al molo di Minori, ad attendere il corteo, una seconda installazione artistica di Marisa Vanetti, Fino all'abbraccio. In collaborazione con il fotografo Marco Scarano, le realizzazione su seta leggera si sono avvolte sul corpo dei presenti che lo desideravano, come un abbraccio. E così persone venute da diverse parti di Italia si sono abbracciate a Minori attorno ai valori culturali di Ipazia.

 

Durante il trasferimento verso il Municipio di Minori, accompagnati dal suono delle campane tibetane di Vincenzo d'Orsi, il corteo distribuiva un messaggio: la cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. I presenti hanno così iniziato ad assaporare un gusto nuovo della cultura, quello della condivisione, dell'apertura, del dialogo: i valori di Ipazia, che in questi giorni di Festival vengono proposti al pubblico di Minori.

 

Presso la Sala Consiliare del Municipio, dopo i saluti di Maria Citro, consigliere alle politiche sociali, la presidente dell'associazione Hypatiae Arte e Scienza Tonia Losco ha rivolto il proprio benvenuto ai presenti, con un ricordo di Viola Esposito, proposta come esempio di moderna Ipazia. È stata una docente di matematica nel vesuviano, che si è prodigata per la cultura in svariati modi, sostenendo il Centro Culturale Salvatore Quasimodo di Marigliano con una ingente donazione di libri, che per lei erano come dei figli. Erano presenti a Minori il marito e alcune colleghe di Viola, per ricordare una donna del territorio che non se ne è mai andata, «come la luce e l'orizzonte». All'interno della sala è stata poi inaugurata la mostra fotografica Mediterraneum lumina che raccoglie gli scatti di Andrea Luca Luongo a ritrarre le suggestioni cromatiche tra la terra e il mare. È intervenuta Manuela Arata, ideatrice e organizzatrice del Festival della Scienza di Genova: «una Maradona» della comunicazione della scienza, che ha raccontato la sua esperienza contagiando i presenti di passione e energia. Con lei l'associazione Hypatiae vuole collaborare all'insegna della passione per la cultura, per riproporre anche l'anno prossimo le iniziative di Hypatiae Festival.

 

Il grande successo del pomeriggio ha avuto il suo apice nell'aperitivo vesuviano che si è svolto in serata presso il Municipio di Minori: Antonio Masulli, titolare e artista della pasticceria Masulli di Somma Vesuviana, ha conquistato con i suoi prodotti e le sue creazioni tutti i presenti. Grazie a lui e agli altri sponsor della serata, il Caseificio San Gennaro di Somma Vesuviana. Sono stati serviti crostini salati con il pomodoro del pinnolo, perline e ciliegine di latte di bufala, ricottine con noci e, dulcis in fundo, il panettone artiginale con "pellecchielle". Sono queste le albicocche di Somma Vesuviana, dette anche "crisommole", che dal greco significa "frutti d'oro": crescono ai piedi del Vesuvio, le più dolci e appetitose, che sembra siano state baciate dal sole per il loro abbacinante colore arancio. Una bambina ha aperto l'aperitivo cantando la tipica Tammurriata campana, a dare il via a una serata all'insegna di uno scambio tra culture e arti diverse. I presenti sono tornati alle loro case con un piccolo barattolo di marmellata, ricordo di un pomeriggio costellato di luci, culture e messaggi di pace.

Fonte: Il Vescovado

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