Tu sei qui: Salute e BenessereLa curcuma, ottimo antiossidante e alleato contro l’influenza
Inserito da (ranews), domenica 25 novembre 2018 12:23:00
Di Valentina De Giovanni*
La curcuma è una pianta originaria dell'Asia, molto conosciuta e apprezzata per le sue interessanti virtù. È detta anche "zafferano delle Indie" per il suo colore giallo ocra e viene usata da millenni, sia come spezia che come tintura. La spezia che troviamo in vendita in tutti i supermercati sotto forma di polvere impalpabile è ottenuta dal rizoma della curcuma essiccato e poi schiacciato. Nella cucina orientale è un ingrediente essenziale, ma anche nella medicina Ayurvedica se ne fa largo uso.
La curcuma è un ottimo antiossidante, quindi aiuta a ritardare l'invecchiamento, ed è cicatrizzante, ottima per tutte le lesioni della pelle. La curcuma è un rimedio naturale: per poter beneficiare dei suoi tanti pregi, è consigliabile utilizzarla regolarmente, con costanza. Una volta imparato ad abbinarla ai vari cibi, diventerà naturale aggiungerla, ancor più del sale, poiché consapevoli del fatto che aiuta a regolare diverse funzioni dell'organismo. Il sapore di questa spezia è piuttosto delicato, quindi non interferisce in modo aggressivo col gusto dei cibi a cui viene aggiunta e non li sovrasta.
La dose ottimale di curcuma da assumere ogni giorno è di un paio di cucchiaini da caffè che, dilazionati nei cibi della giornata, diventano un'abitudine facile da prendere. Per ottenere i migliori benefici da questa spezia sarebbe opportuno associarla principalmente a thé verde, olio di oliva e pepe nero, che ne potenziano l'efficacia.
Per l'influenza e per i dolori articolari, la curcuma è un toccasana, soprattutto se presa continuativamente e in modo regolare. A riconoscere i benefici della curcuma sulla nostra salute è anche la medicina occidentale, dei cui studi essa si è rivelata sempre più al centro nel corso degli ultimi anni.
Innanzitutto, aiuta l'organismo a fronteggiare le infiammazioni che possono essere presenti in diverse zone del corpo, molto utilizzata ad esempio la curcuma per trattare l'artrite, anche perché oltre a sfiammare è in grado anche di lenire il dolore. Questa spezia, il cui principio attivo più importante è senza dubbio la curcumina, è poi in grado di sostenere il fegato nelle sue funzioni e di favorire la digestione. Ha azione preventiva su cervello e sistema nervoso, infatti un solo grammo al giorno di curcuma basta per aumentare la memoria e si è visto addirittura come questa spezia migliori la capacità del cervello di auto guarirsi in caso di danni, come quelli in seguito a un ictus. È stato poi provato che la curcumina ha grandi doti antitumorali: uno studio condotto da parte dell'Università della California ha notato come la curcumina riesca a bloccare l'azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di tumori nella zona della testa, del collo e del cavo orale (nell'ultimo caso soprattutto quelli causati dal papillomavirus umano).
La curcuma contiene una sostanza nota come lipopolisaccaride, capace di contribuire a stimolare il sistema immunitario. Questo si deve anche alle proprietà antibatteriche, antivirali e antimicotiche della spezia che lo rafforzano. I ricercatori dell'Università del Michigan, hanno scoperto che il pepe nero e la curcuma, combinate insieme, potrebbero svolgere un ruolo importante nella prevenzione e anche nel trattamento del cancro al seno. In uno studio pubblicato sul "Breast Cancer Research and Treatment Journal", i ricercatori hanno stabilito che la curcumina e la piperina, se combinate insieme, sono in grado di colpire le cellule staminali del cancro.
La dose consigliata di curcuma da assumere ogni giorno va da 3 a 5 grammi, quindi circa un cucchiaio o poco meno se consumata in polvere. Gli studi hanno però sottolineato come il problema di questa spezia sia soprattutto quello della scarsa biodisponibilità, ovvero la difficoltà per il nostro organismo di poterla assorbire e quindi utilizzare al meglio. Se si intende utilizzarla a scopo curativo, però, tutto questo non basta ed è necessario quindi, su consiglio di un esperto, assumere un integratore di curcuma titolato e standardizzato che contenga quindi una quantità di principio attivo decisamente superiore a quello che si riesce ad ingerire con il solo utilizzo alimentare della spezia. Altro suggerimento è quello di non assumerne dosi eccessive (che possono essere controproducenti) e soprattutto di non assumerla proprio in caso di calcoli biliari.
*biologa nutrizionista
Fonte: Il Vescovado
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