Tu sei qui: ChiesaAtrani, grande commozione alla cerimonia per il compianto Don Carmine nel 50esimo anniversario di Sacerdozio /FOTO e VIDEO
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 20 giugno 2023 09:48:40
Domenica 18 giugno, nella Collegiata di S. Maria Maddalena di Atrani, l'Arcivescovo, Mons. Orazio Soricelli, il Clero diocesano e la Comunità Parrocchiale di Atrani hanno ricordato il compianto Parroco Don Carmine Satriano Casola nel 50esimo anniversario di Sacerdozio.
«Carissimi, questa sera - ha detto in apertura l'Arcivescovo Soricelli - era stata concordata la data per festeggiare il 50esimo dell'ordinazione sacerdotale di Don Carmine: si pensava ad una festa a sorpresa, ma i disegni umani non corrispondono a quelli divini e il Signore ha disposto diversamente: lui lo ha voluto con sé. Possiamo immaginare che Don Carmine questa sera ci segue affacciato dalle balaustre del cielo. Con questa celebrazione vogliamo ringraziare e lodare Dio onnipotente che sceglie e chiama a continuare la sua missione di salvezza».
Don Carmine è nato a Positano il 29 febbraio 1948 e il 16 giugno 1973 è stato ordinato presbitero e per trentadue anni con i missionari passionisti, che hanno forgiato la sua spiritualità, ha praticato le missioni tra l'Italia e la Svizzera; poi nel 2005 ha chiesto di essere incardinato nella diocesi Amalfi-Cava ed ha svolto il ministero di parroco dapprima nella parrocchia di Santa Maria del Rovo di Cava de' Tirreni, poi a Vecite e Ponteprimario di Maiori, quindi a Santa Maria del Lacco di Ravello e, infine, a Santa Maria Maddalena di Atrani.
Tutti i fedeli di cui è stato pastore lo ricordano come un uomo dolce, affabile, sempre disponibile all'ascolto e all'aiuto. Nell'ultimo anno, però, è stato colpito da un brutto male che lo ha fatto soffrire molto, eppure non si è arreso e ha sempre servito la comunità con amore.
«Anche se avremmo voluto festeggiare oggi insieme a lui, a noi resta la fortuna, il privilegio, l'onore di aver conosciuto Padre Carmine - ha dichiarato il sindaco di Positano, Giuseppe Guida - e questo ci consente questa sera di esprimere tutta la nostra gratitudine per tutto ciò che ci ha donato, ci ha donato il suo tempo sempre, ci ha donato la sua presenza, ha donato il suo amore a tutte le persone che ha incontrato nella sua vita e nella sua parola tutti noi abbiamo avuto la possibilità di rifugiarci, di trovare protezione, di trovare conforto. Mi piace ricordarlo con le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI, il giorno in cui si è presentato al popolo di Dio, definendosi un "umile e semplice lavoratore nella vigna del Signore": credo questo raffiguri bene quello che ha rappresentato per noi il nostro parroco. Vi ringrazio in particolare a nome di tutta la famiglia di Padre Carmine che è qui presente e mi ha chiesto di ringraziarvi per tutto ciò che gli avete donato, avete ricambiato l'amore che lui ha avuto per voi allo stesso modo».
A prendere parola, durante la cerimonia, anche il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, che ha osservato: «Siamo sicuri che in questo momento il nostro caro don Carmine, con il suo sorriso buono, ci guarda ed è felice di vedere l'affetto di tutti quanti i fedeli che ha servito. La presenza di don Carmine in mezzo a noi è stata una presenza forte, con la sua capacità di attrarre e accogliere i fedeli in chiesa, ma anche una presenza forte all'esterno della chiesa, per strada lui era innanzitutto un amico con la sua cordialità con la sua parola buona nei confronti di tutti, sempre opportuna, sapeva essere vicino a tutti quanti. Non lo dimenticheremo facilmente, per questo lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità».
«Volevo fare qualche semplice riflessione - ha detto il Sindaco di Atrani, Luciano De Rosa Laderchi - per non ripetere le cose che sono qualche giorno fa ci siamo detti a Positano. Quindici giorni rappresentano per me un lasso di tempo incredibilmente breve, sicuramente insufficiente a lenire il sentimento di dolore e di tristezza che tutti noi abbiamo provato per la scomparsa di don Carmine, una scomparsa che oltretutto ci ha colti di sorpresa: è vero, sapevamo tutti della sua malattia, della sua grande sofferenza per il brutto male che l'aveva colpito, eppure quando si era iniziato a parlare della giornata di oggi, di questa sua festa per i 50 anni di sacerdozio, del regalo che bisognava donare a don Carmine, lui era ancora tra noi, schivo come sempre, quasi a voler sminuire questo traguardo certamente importante della sua vita. Ma quindici giorni sono bastati per farci sentire la sua assenza: ci manca, mi manca la sua umanità, lui, uomo semplice, amico sempre disponibile per una parola di conforto, di sostegno a quanti ne avevano bisogno. Ci manca, mi manca il suo bisticcio con la sua autorevolezza: ci chiamava tutti noi, ciascuno con il proprio ruolo, alla correttezza, all'impegno, alla lealtà. Ci manca, mi manca il suo essere interlocutore sapiente ed attento dell'amministrazione comunale, entrambi protesi a realizzare il bene della comunità: sarebbe stata questa sicuramente una festa strana, una festa in cui il festeggiato avrebbe lasciato più doni lui a noi di quanti noi ne avremmo potuti lasciare a lui. Ricordo le parole che mi disse e che riporto non testuali, nel momento in cui parlavamo della solidarietà e lui disse: "La solidarietà è farsi carico del problema dell'altro, quell'atteggiamento che rende le persone capaci di andare incontro all'altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di là delle differenze e dei limiti e spinge a cercare insieme il bene comune". Ecco, questo è quello che don Carmine ha lasciato a me e che credo abbia lasciato a tutti voi e a tutta la comunità di Atrani».
Al termine della cerimonia, l'Arcivescovo ha consegnato al fratello e una delle sorelle di Don Carmine una stola romana con incisa la foto della Statua di Santa Maria Maddalena e dell'icona della Madonna di Positano donate dalla Comunità di Atrani e Castiglione e un quadro con Benedizione papale donata dal Santuario di Santa Maria del Bando (vedi foto).
I fondi inizialmente destinati a torta e buffet saranno utilizzati, con l'autorizzazione dall'Arcivescovo, per il restauro di dieci angioletti del presepe della Collegiata di Santa Maria Maddalena.
Fonte: Il Vescovado
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