Tu sei qui: Storia e StorieAddio, Tatillo
Inserito da (redazionelda), lunedì 25 marzo 2019 16:57:24
di Sigismondo Nastri
No, questa notizia proprio no! Non riesco a immaginare quel segmento di arenile, di fronte al parco Cocomero, dove ho abitato per circa venticinque anni, senza la presenza di Andrea Normanno.
Per tutti, 'O Tatillo. Ci conoscemmo nell'autunno del 1971, quando mi trasferii a Maiori. Abitavo al parco Cocomero, dirimpetto al lido gestito da lui. C'era ancora il viadotto. Uscivo dal parco e, attraverso un sottopassaggio, ero già in spiaggia. Ci andavo in costume e maglietta. Mi assegnò il posto, con ombrellone e sdraio: dopo quasi mezzo secolo è ancora quello. Diventammo subito amici. Lo ricordo attento, vigile, come un cane da guardia: nume tutelare dei bambini che sguazzavano in acqua (non solo quelli della colonia delle suore), burbero con chi cercava di contravvenire alle regole di una convivenza civile (niente palloni, niente bivacchi) o si azzardava a gettare a terra una cicca o un pezzo di carta. Preciso, come un orologio svizzero, nell'azionare la campanella - a indicare, tutti via! - appena il sole si sfilava dall'azzurro del cielo per calarsi dietro la montagna di Agerola. Poi cominciava a rimettere ordine: a chiudere gli ombrelloni rimasti aperti, a riposizionare sdraio e lettini, a riallineare sabbia e ciottoli, a innaffiare tutto per assicurare la massima igiene al luogo e alle suppellettili.
Andrea si rammaricava che io nelle ultime tre estati non avessi più frequentata la spiaggia, a causa del dolore alla gamba che mi rendeva difficile la deambulazione (oggi, finalmente, riesco a camminare senza stampelle). Ogni volta che lo incontravo sul corso Reginna, dopo il consueto saluto, caloroso, affettuoso, con quel sorriso accattivante che lo caratterizzava, mi ripeteva: "Prufessò, vuie avite venì a mare pecché ve fa bene. Si vulite, ve vengo a piglià io". Addio, carissimo "Tatillo". Alla moglie, ai figli e ai nipoti, che ne continuano l'opera con la stessa passione, a tutti i parenti giunga - anche a nome dei miei familiari - l'espressione del più vivo, sentito e commosso cordoglio.
Foto: Agostino Criscuolo
Fonte: Il Vescovado
rank: 105190102
Il 26 aprile 1986, alle 1:23 del mattino 8ora locale), il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina (all'epoca Unione Sovietica), esplose durante un test di sicurezza mal gestito. L'incidente rilasciò enormi quantità di materiale radioattivo nell'atmosfera, dando origine alla...
Il 25 aprile in Italia si celebra la Festa della Liberazione dal regime fascista e dall'occupazione militare tedesca dell'esercito nazista, avvenuta nel 1945. L'occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma si considera il 25 aprile come data simbolo perché nel 1945 coincise...
In una giornata carica di emozione, migliaia di fedeli si sono riuniti in Piazza San Pietro per rendere omaggio a Papa Francesco, il Pontefice venuto "dalla fine del mondo" che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell'umanità. Commossa la redazione de Il Vescovado si stringe nel...
ROMA - "Papa Francesco riconobbe l’importanza delle Forze Armate e di Polizia nell’opera di ristabilimento della pace e per la salvaguardia della sicurezza." Con queste parole il presidente dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia (ANSI), Gaetano Ruocco, ha commentato la notizia della scomparsa...