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Tu sei qui: Storia e StorieAl Museo Archeologico di Stabia Libero D'Orsi una serie di reperti provenienti dall'Area sacra in località Privati

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Al Museo Archeologico di Stabia Libero D'Orsi a Castellammare di Stabia è possibile ammirare una serie di reperti, in una grande vetrina, provenienti dall'Area sacra in località Privati

Al Museo Archeologico di Stabia Libero D'Orsi una serie di reperti provenienti dall'Area sacra in località Privati

Tali reperti, adesso esposti in una vetrina del Museo, ci parlano della vita del santuario, consacrato presumibilmente a Minerva/Athena e frequentato grossomodo tra il IV e il I secolo a.C., ma ci consentono anche di delineare gli aspetti fondamentali di un culto connesso con il mondo femminile, che però rivolge una particolare attenzione alla crescita dei fanciulli e alle prime tappe fondamentali della loro esistenza.

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 16 novembre 2024 08:24:05

Al Museo Archeologico di Stabia Libero D'Orsi a Castellammare di Stabia è possibile ammirare una serie di reperti, in una grande vetrina, provenienti dall'Area sacra in località Privati.

Nel 1984, alcuni lavori pubblici per la costruzione di una galleria della Strada Statale Sorrentina 145 hanno portato in luce, in località Privati a Castellammare di Stabia, i resti di un'area di culto, in antico situata lungo l'importante asse stradale di collegamento tra la Valle del Sarno e la Penisola Sorrentina. In mancanza di resti monumentali, l'unico indicatore certo dell'esistenza di uno spazio sacro è fornito da un deposito votivo: si tratta di un consistente accumulo di materiali (contenitori ceramici, terrecotte architettoniche, coroplastica, manufatti in metallo, monete) legati alle pratiche religiose che qui si svolgevano, sepolti ritualmente all'interno di una grande fossa, probabilmente in occasione di un momento di riorganizzazione dell'area sacra.

Tali reperti, adesso esposti in una vetrina del Museo, ci parlano della vita del santuario, consacrato presumibilmente a Minerva/Athena e frequentato grossomodo tra il IV e il I secolo a.C., ma ci consentono anche di delineare gli aspetti fondamentali di un culto connesso con il mondo femminile, che però rivolge una particolare attenzione alla crescita dei fanciulli e alle prime tappe fondamentali della loro esistenza.

Fonte: Positano Notizie

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