Ultimo aggiornamento 2 ore fa S. Marco evangelista

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: Storia e StorieDal “trave di fuoco” al bianco d'uovo: tradizioni, riti e superstizioni nel giorno di San Giovanni battista

Storia e Storie

Dal “trave di fuoco” al bianco d'uovo: tradizioni, riti e superstizioni nel giorno di San Giovanni battista

Inserito da (redazionelda), sabato 23 giugno 2018 09:20:10

di Sigismondo Nastri

La festa religiosa di San Giovanni Battista, in calendario domani, si fonde - e si confonde - con tradizioni, superstizioni, pratiche esoteriche. Una mmescafrancesca di sacro e profano. Non so dire perché. Non mi ci sono applicato. Forse perché capita in un giorno particolare del calendario, il 24 giugno, subito dopo il solstizio d'estate, quando il caldo diventa più intenso.
Penso che sia la solennità in cui maggiormente sopravvivono antiche credenze pagane legate al ciclo della natura. Pochi forse ne hanno memoria. Faccio cenno qui soltanto ad alcune di esse, apprese al tempo dell'infanzia ad Amalfi.

Si diceva che nella notte tra il 23 e il 24 - la prossima notte cioè, che è la più breve dell'anno -, scendesse a mare, dal cielo, una trave di fuoco (‘a trave ‘e fuoco) per riscaldarne l'acqua. Ricordo che, quando ero bambino, attendevamo con ansia il giorno di san Giovanni perché solo allora potevamo cominciare i bagni a mare. Anche se costretti ad accettare la sofferenza della purga, con magnesia San Pellegrino, per ripulire l'intestino. Non ci si poteva ribellare. Prima di quel giorno non ci era concesso di mettere i piedi oltre la linea della battigia.

Poi c'era il rito del piombo, metallo tenero, duttile, malleabile. che veniva posto in un pentolino (attenzione: non di stagno) e messo a sciogliere sul fuoco. Operazione non difficile, considerato che la fusione avviene a una temperatura di 328 gradi. Dopo di che lo si riversava rapidamente in un secchio d'acqua lasciandolo lì fino al raffreddamento. Il metallo, ridiventando solido, assumeva strane forme alle quali si cercava di dare un significato. Se ne ricavavano addirittura oroscopi per il futuro. Ci ho provato pure io, qualche volta, negli anni dell'adolescenza. Era pericoloso, ci si poteva scottare, ma divertente.
Altra cosa che mi torna in mente è la tradizione della chiara d'uovo messa nell'acqua. A casa mia non si faceva. Eravamo bambini, c'interessava poco. Si versava il bianco d'uovo in un bicchiere - era sempre una ragazza a compiere questa operazione - e lo si metteva sul davanzale di una finestra per l'intera notte. Al mattino, dalla forma che l'albume aveva assunto - un po' come succedeva col piombo -, l'interessata traeva auspici sul proprio futuro... amoroso . Se trovava l'acqua coperta da bollicine voleva dire che era in dirittura d'arrivo un bel principe azzurro. Altrimenti non le rimaneva che armarsi di santa pazienza e aspettare l'anno successivo.

Nella notte di San Giovanni si raccoglievano (lo si fa ancora) le noci - ventuno, acerbe, bagnate di rugiada, col mallo verde - da mettere a macerare in un litro d'alcol per la produzione domestica del nocillo.
Infine, il sabba delle streghe - le janare [dianare, seguaci di Diana] - sotto il maestoso noce di Benevento, posto sulla riva del fiume Sabato. Luogo di incantesimi, di riti esoterici. Ci arrivavano da ogni dove, e in ogni condizione di tempo, finanche «sotto a ll'acqua e sotto ‘o viento, sotto a ogne maletiempo», dopo essersi unte di un unguento a base di erbe, volando a cavalcioni sul manico di una scopa di saggina. Il loro motto - palindromo, leggibile anche all'incontrario - era: "In girum imus nocte et consumimur igni" (In giro andiamo di notte e ci consumiamo nel fuoco).

Famose, in Costiera, quelle di Conca dei Marini e sembra proprio che ci andassero. Richiamate dai fantasmi di Erodiade e Salomè, due donne crudeli, ree di aver ammazzato il Battista, colui che annunciava la venuta del Cristo: e per questo - per espiare la loro colpa - costrette a vagare per il mondo, cariche di catene.

La storia delle janare m'incuriosisce. La notte prossima me ne starò affacciato al balcone, aspettando che ne passi qualcuna. Magari sarà pure carina, non credo che tutte le streghe siano brutte.

Fonte: Il Vescovado

Galleria Fotografica

rank: 105088104

Storia e Storie

Storia e Storie

25 aprile, Festa della Liberazione: cosa accadde in quei giorni?

Il 25 aprile in Italia si celebra la Festa della Liberazione dal regime fascista e dall'occupazione militare tedesca dell'esercito nazista, avvenuta nel 1945. L'occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma si considera il 25 aprile come data simbolo perché nel 1945 coincise...

Storia e Storie

Papa Francesco, l'ultimo saluto tra commozione e speranza

In una giornata carica di emozione, migliaia di fedeli si sono riuniti in Piazza San Pietro per rendere omaggio a Papa Francesco, il Pontefice venuto "dalla fine del mondo" che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell'umanità. Commossa la redazione de Il Vescovado si stringe nel...

Storia e Storie

ANSI: “Papa Francesco riconobbe il valore delle Forze Armate nella costruzione della pace”

ROMA - "Papa Francesco riconobbe l’importanza delle Forze Armate e di Polizia nell’opera di ristabilimento della pace e per la salvaguardia della sicurezza." Con queste parole il presidente dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia (ANSI), Gaetano Ruocco, ha commentato la notizia della scomparsa...

Storia e Storie

Il saluto del sindaco di Ravello a Papa Francesco, guida spirituale e uomo di pace

«Un incontro che porto nel cuore, un sorriso che non dimenticherò mai.» Con queste parole, il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, ha voluto ricordare Papa Francesco, scomparso oggi, condividendo una foto che lo ritrae nella maestosità della Basilica di San Pietro, durante un momento di raccoglimento...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno