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Gelsomina Gambardella Vuilleumier, affettuosamente conosciuta come Mimma, rappresenta un vero e proprio simbolo di Ravello. Vive in un luogo da sogno, Villa Cimbrone

Gelsomina Gambardella Vuilleumier: un simbolo di Ravello e di Villa Cimbrone

La sua vita è una testimonianza della storia di Ravello e dell'eredità culturale che Villa Cimbrone continua a rappresentare.

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 24 ottobre 2024 08:08:13

Gelsomina Gambardella Vuilleumier, affettuosamente conosciuta come Mimma, rappresenta un vero e proprio simbolo di Ravello. Vive in un luogo da sogno, Villa Cimbrone, l'hotel di lusso di proprietà dei figli e simbolo di storia e bellezza della Città della Musica.

Villa Cimbrone ha radici profonde, risalenti all'XI secolo. Nel 1904, Lord Ernest William Beckett, noto come Lord Grimthorpe, acquistò la villa in rovina e la trasformò in un capolavoro architettonico. Sotto la sua direzione, la villa divenne un ritrovo per intellettuali e artisti di fama mondiale, tra cui Virginia Woolf e D.H. Lawrence. Marco Vuilleumier, marito di Mimma, assunse il ruolo di amministratore della villa e contribuì a riportarla al suo antico splendore dopo anni di abbandono.

Oggi, nonostante abbia compiuto 96 anni, Mimma è ancora operativa: come si legge sul quotidiano "Il Mattino", infatti, si occupa della produzione di conserve di pomodoro a chilometro zero, utilizzando i prodotti del suo giardino che circonda la villa. Questa attività non è solo per il consumo familiare ma rappresenta anche una tradizione che continua a legare la famiglia Vuilleumier alla terra.

Mimma è anche nota per le sue conserve e marmellate, in particolare quella di rose, che prepara con grande cura. La sua cucina è il cuore pulsante della sua vita quotidiana, dove si dedicano a ricette tradizionali e gustose.

Inoltre, Mimma è una miniera di aneddoti divertenti e storie affascinanti legate alla villa e ai suoi illustri ospiti.

La sua vita è una testimonianza della storia di Ravello e dell'eredità culturale che Villa Cimbrone continua a rappresentare.

Fonte: Il Vescovado

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