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Genova, 5 anni dal crollo del Ponte Morandi. Mattarella: "Fare giustizia"

Alle 11.36, ora in cui il 14 agosto 2018 collassò il ponte Morandi, suonano le sirene e le campane mentre tutti osservano un minuto di silenzio sotto l'ombra del nuovo viadotto costruito in tempo record per fare ripartire la città

Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 14 agosto 2023 18:22:18

di Norman di Lieto

Alle 11,36 di questa mattina Genova (e non solo) si è fermata per ricordare i 5 anni trascorsi da quell'immane tragedia rappresentata dal crollo del Ponte Morandi di Genova: furono 43 le vittime di quel 'collasso' del Viadotto Polcevera con la sentenza che non arriverà prima del 2024.

In questa giornata dove i famigliari delle vittime hanno fatto sentire la propria voce con il duro e commosso intervento di Egle Possetti, la portavoce del Comitato ricordo vittime del ponte Morandi:

"Lo Stato non ha fatto i suoi interessi in questa vicenda, sia scrivendo una concessione inaccettabile sia acquisendo senza fiatare, quasi genuflesso, i controlli eseguiti da chi avrebbe dovuto essere il controllato. Infine giungendo a patti con questo nemico - le parole di Possetti -. La chiusura amministrativa di questa vicenda resta e resterà per sempre una pugnalata gravissima che non potremo mai dimenticare. Molti sapevano e hanno taciuto, hanno scherzato con la vita delle persone e anche loro sono parte della vicenda. La nostra tragedia non ha insegnato quasi nulla. Siamo ancora fiduciosi nella giustizia, speriamo che la verità possa emergere con forza in ogni grado di giudizio".

Parole dure come pietre che già la vedova Giovanna Donato in una lettera aperta aveva esternato sui 5 anni trascorsi dalla tragedia, sul processo iniziato da appena un anno e sui tempi che gli accusati hanno avuto per patteggiare.

Sulla giornata di ricordo, interviene il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

"Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza.

Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini. Il trascorrere del tempo - sottolinea - non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l'iter processuale, con l'accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni".

"Nel quinto anniversario del crollo - prosegue il Capo dello Stato - con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda - sollecita - che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l'imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell'Italia".

Arrivano anche le parole della premier Giorgia Meloni:

"Nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi si rinnova il dolore per le quarantatré vite spezzate in una tragedia che ha colpito al cuore Genova, la Liguria e l'Italia intera. Tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto. A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro - tutto - rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia".

Alle 11.36, ora in cui il 14 agosto 2018 collassò il ponte Morandi, suonano le sirene e le campane mentre tutti osservano un minuto di silenzio sotto l'ombra del nuovo viadotto costruito in tempo record per fare ripartire la città.

Ma la cosa più importante di cui oggi si sente fortissima la mancanza - dopo 5 anni dal crollo - è una sola: giustizia.

Fonte: Booble

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