Tu sei qui: Storia e StorieIl Natale britannico e quello ‘latino'
Inserito da (admin), lunedì 23 dicembre 2002 00:00:00
GRAN BRETAGNA
In Inghilterra il periodo natalizio per i bambini comincia già a novembre, quando iniziano a scrivere la lista dei regali che vogliono ricevere ed i negozi addobbano le vetrine con temi natalizi. Da dicembre si inizia ad aprire il calendario dell'Avvento e due settimane prima di Natale si procede a decorare la casa e l'albero, che viene abbellito con luci e fiocchi. La sera della Vigilia, i bambini appendono delle calze per Father Christmas e, per ringraziarlo dei regali, gli lasciano un bicchiere di latte ed un dolce (mince pie), oltre che una carota per la renna Rudolph. Il giorno di Natale è il più bello, perché si aprono tutti i regali che Babbo Natale ha lasciato dentro un sacco sotto all'albero. Si sta insieme ai parenti e si mangia tacchino ripieno, accompagnato da mirtilli. Per dolce si prepara sempre il Christmas Pudding o Christmas Cake. Alle 3 del pomeriggio, è consuetudine ascoltare in televisione il discorso della Regina. Il Natale in Inghilterra iniziò nel lontano "Anno Domini 596", quando Sant'Agostino arrivò sulle spiagge britanniche per portare il cristianesimo ai popoli anglosassoni.
IRLANDA
Un tempo la caccia allo scricciolo era tradizione seguita il 26 dicembre in tutta l'Irlanda. Il motivo di tanto accanimento contro questo uccellino è da ricercare nella leggenda che accompagna il martirio di Santo Stefano. Si narra, infatti, che il Santo si fosse nascosto dietro un cespuglio per sfuggire ai suoi persecutori, ma fosse stato scoperto a causa di uno scricciolo che volò via dal nascondiglio, svelando, quindi, la presenza del martire. Per questo motivo, il 26 dicembre di ogni anno, gruppi di uomini ricordano tale episodio, fingendo di dare la caccia allo scricciolo, di catturarlo e poi di condurlo, legato ad un bastone, di casa in casa, cantando e facendo la questua. Naturalmente, è solo una finzione: oggi nessuno scricciolo deve temere per la propria incolumità, ma è, comunque, costume diffuso che uomini mascherati con abiti vecchi vadano di casa in casa, offrendo canti ed intrattenimento.
SPAGNA
In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione. I presepi sono chiamati "Nacimientos" e, proprio come in Italia, si preparano all'interno delle case e delle chiese. Le famiglie si riuniscono per cantare i canti tipici di Natale davanti alla scena della Natività. Si donano vestiti e cibarie ai più poveri, per portare fortuna nel nuovo anno. I regali si scambiano il 6 gennaio, quando arrivano "los Reyes", cioè i Re Magi, che naturalmente fanno un arrivo in grande stile, con quella che si chiama "la cavalcata de los reyes". Ce ne sono varie in tutte le città spagnole. Anche a Barcellona ce ne sono diverse, anche se la maggiore li fa partire dal mare, per finire poi al Parco della cittadella. In quel giorno sfilano carri bellissimi, con i Re Magi sopra che distribuiscono caramelle, tirandole giù dal carro. Tutti li aspettano a corteo e li seguono, raccogliendo dietro il loro passaggio caramelle di ogni tipo. Adesso, con il consumismo odierno, anche Babbo Natale comincia a portare qualche regalo la notte di Natale, però essenzialmente tutto si svolge il 6 gennaio, quando i bambini mettono le loro scarpette sui balconi, nella speranza che qualcuno lasci dei regali.
FRANCIA
In Francia Babbo Natale non depone i suoi regali sotto l'albero, ma dentro le scarpe dei bambini, lasciate nei pressi del camino proprio per essere riempite con i doni. Il presepe, chiamato Crèche, è molto popolare. Si brucia il legno di Natale (un grande legno, che deve ardere durante tutto il giorno di Natale), dopodiché si mangia la "Buche de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un legno. Nelle piazze delle cattedrali viene rappresentata la nascita di Cristo, a volte con attori e marionette.
GERMANIA
In Germania il periodo natalizio inizia già a novembre. Il giorno di San Martino (l'11 novembre, che tra l'altro corrisponde anche all'inizio del Carnevale), le scuole organizzano per il tardo pomeriggio delle processioni, durante le quali i bambini portano delle lanterne, che hanno costruito con l'aiuto dei maestri e che servono per illuminare la strada a San Martino. In alcuni luoghi c'è anche la tradizione di andare nei cimiteri per portare la luce là dove c'è il buio. Il 6 dicembre, poi, arriva San Nicola, che porta ai bambini dei cioccolatini, delle casette fatte con il pan speziato ed altre bontà da mangiare. Nel periodo dell'Avvento vengono fatte delle ghirlande, nelle quali, nelle quattro domeniche precedenti il Natale, vengono messe delle candele. In questo periodo si preparano molti dolcetti, come i Lebkuchen o il Christollen, e si beve vino speziato. Il 24 dicembre si addobba l' albero. In serata arrivano il Christkind (il Bambino Gesù) e, in alcuni luoghi, Babbo Natale, per consegnare i regali a chi è stato bravo. In questo giorno la tavola viene guarnita con particolare cura e si mangiano l'oca arrosto e la carpa blu.
GRECIA
La Vigilia di Natale si suonano canti natalizi. I bambini accompagnano questi canti suonando il tamburello ed il triangolo. Vanno di casa in casa a portare fichi secchi, mandorle, noci, molti dolcetti ed altri piccoli doni. A Natale si scambiano molti regali, spesso portati alle persone più povere, sole ed ammalate. A volte i sacerdoti vanno di casa in casa, benedicendole con l'acqua santa, per allontanare, così, gli spiriti cattivi che possono nascondersi nelle mura domestiche. In molte case greche si addobba un albero sempreverde, con fili d'argento ed in cima una stella. La Vigilia di Natale le persone si radunano festosamente per consumare fichi secchi con un pane speziato, chiamato "Chrisopsomo". I doni, generalmente, vengono scambiati il 1° gennaio, giorno di St. Balis.
Fonte: Il Portico
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