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Ravello, Costiera Amalfitana, Storia, Dialetto, Modi di dire

La saggezza di un popolo (2)

La saggezza del nostro popolo, da sempre, si manifesta non solo nelle grandi opere letterarie o del pensiero filosofico, ma anche nelle consuetudini verbali, negli scambi dialettici di tutti i giorni

Inserito da (Admin), sabato 9 luglio 2011 16:36:10

di Antonio Schiavo

Inutile negarlo. Il primo tentativo non ha prodotto grossi risultati.
A parte il contributo del caro Giulio, nessun lettore (giovane o anziano) ha ritenuto di poter portare linfa al nostro tentativo di raccogliere i proverbi e i modi di dire ravellesi.

Ma noi de Il Vescovado non ci scoraggiamo. Sempre per rimanere in tema, vogliamo farci forti del detto antico "Dicette 'o pappece a noce: damme tiempo ca te spurtoso", trasposizione dal latino (rischio!!) "Gutta cavat lapidem" e cioè: la perseveranza fa superare anche gli ostacoli più difficili e la tenacia riesce a perforare anche i muri più duri (tranne ovviamente quelli di gomma).

Continuiamo, pertanto, a ripercorrere gli anfratti della saggezza popolare,scavando e facendo tesoro anche dell'ascolto curioso delle conversazioni dei nostri compaesani in piazza, nei negozi, sui poggi.

Per quanto mi riguarda, vado pure indietro nel tempo ricordando con gratitudine mia suocera da poco scomparsa che è stata una fonte inesauribile di cultura delle tradizioni con il suo dire quotidiano punteggiato da frequenti riferimenti ai proverbi locali.

Non c'era, infatti, argomento o momento della giornata che non le consentisse un aggancio automatico a questi veri e propri concentrati di esperienza e sapienza autenticamente popolare.

Li riproporrò oggi e nelle volte che seguiranno,rinnovando l'invito, a tutti quelli che lo vorranno,di supportare il Vescovado in questa passeggiata a ritroso nel tempo e nella memoria condivisa.

-'O primo surco (sulco) nun è mai surco:

Non bisogna scoraggiarsi dopo un primo tentativo non andato a buon fine

 

-Cu mico alaje e craie te 'nzure:

Fare orecchie da mercante. Collegabile a quest'altro:

 

-'O meglio surde è chi nun vò sentì

- Si' o 'mpriesto fosse bbuono ognuno se 'mprestasse a' mugliera

 

Meglio essere cauti nei prestiti

- Capì addo' dorme o pecoro

 

Scoprire il gioco

- Sferrà 'a curona:

 

Perdere le staffe

-'A gallina fa l'uovo e a 'o gallo c'abbrucia 'o c...:

Avere la coda di paglia.Questo collegabile a:

-Tenè 'a saraca (o saraga) a sacca

 

-Accattà' o scurriato prima d'a carrozza:

Essere poco lungimirante o troppo ottimista

 

-Simme iute a Napule pe nà rapesta

Non abbiamo combinato niente di buono.Abbiamo ottenuto un risultato insoddisfacente rispetto allo sforzo messo in campo.

 

-E' gghiuto co' pere int' 'o lunzulo:

Riferito ai dormiglioni,a quelli che se la prendono comoda

 

-Si 'o puorco o vonno accidere pe c....lassa perdere

Attacca l'asino dove vuole il padrone

 

(continua...)

Fonte: Il Vescovado

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