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Ravello, Costiera Amalfitana, Storia, Dialetto, Modi di dire

La saggezza di un popolo (6)

La saggezza del nostro popolo, da sempre, si manifesta non solo nelle grandi opere letterarie o del pensiero filosofico, ma anche nelle consuetudini verbali, negli scambi dialettici di tutti i giorni

Inserito da (Admin), venerdì 9 marzo 2012 16:59:57

di Antonio Schiavo

Una recente indagine sulla fruizione dei media on line ha evidenziato come più di due terzi degli utenti rientrino nella fascia giovanile.

E' un risultato che non meraviglia vista la generalizzata familiarità delle nuove generazioni con i sistemi e le tecnologie di comunicazione elettronica.

Immagino che, anche tra i lettori de Il Vescovado, la parte del leone venga fatta da "users" ricompresi tra i 16 e i 27 anni.

Altrettanto scontata ,sempre riferendoci alle ricerche sull'universo della popolazione, è la massiccia e maggioritaria percentuale di lettori che interagiscono con questi media con una assidua partecipazione a forum, chat e tavole rotonde virtuali.

Meraviglia, pertanto, che, a fronte di un'attenzione oggettivamente considerevole riservata a questo mio modesto contributo, l'interazione e i feed back più frequenti e convinti siano soprattutto di miei coetanei, se non di amici con i capelli un po' più bianchi.

Eppure, penso, che basterebbe poco, anche solo spingendo il piede sull'acceleratore della curiosità, per accompagnarci in questa avventura a ritroso nel tempo delle tradizioni popolari e della cultura della nostra terra che nessun libro riporterà mai.

Leggo, peraltro, con attenzione, di lodevoli iniziative che vedono protagonisti gli alunni delle scuole locali e quindi, lancio al Direttore un'idea: perché non istituire (di concerto con le competenti istituzioni scolastiche) un premio per i ragazzi che diano il maggior contributo alla ricerca dei proverbi e dei modi di dire del passato, visti come vestigia da tramandare prima che una coltre di indifferenza e oblio li avvolga per sempre?

Nel frattempo, continuiamo a fare la nostra parte.

Parla quanno piscia a gallina:
Lo si dice di una persona della quale si vuole un silenzio il più lungo possibile.

A ccà a pezza e a ccà 'o sapone:
Non si fa credito a nessuno

Mancano 'e quatte lastre e 'o lamparulo:
ci manca tutto, siamo molto indietro nel lavoro

Nun lascia caverarelle accuncià:
si dice di una persona che si impegna indefessamente o che non trascura nulla

Nun sputà 'n cielo che 'nfaccia te torna:
bisogna essere cauti nell'esprimere giudizi. Attenzione alla presunzione!

Quanno è tiempo d'alici nun è tiempo d'amici, quanno è tiempo de castagne nun è tiempo de cumpagne:
Ognuno di noi tiene in considerazione amici e parenti solo quando non ci sono interessi in ballo.

Chi pecora se fa 'o lupo s'o mangia:
Nella vita ogni tanto si devono tirar fuori gli artigli altrimenti tutti se ne approfittano

Tene o culo che s'arrobba 'a pettola
Ha sempre la coda di paglia

Uocchie chiene e mane vacante:
E'necessario badare al sodo altrimenti rimani con un pugno di mosche in mano

O cerviello è nu scuoglio e cepolle:
Dove si evidenzia l'estrema debolezza (anche fisiologica) del cervello

Scarte fruscio e piglie primera:
Si evidenzia una sostanziale indifferenza nella scelta di una piuttosto che l'altra opzione

So' scuoglie che nun cacciano patelle:
Si dice di persone estremamente tirchie

Simme cuotte d'acqua vulluta:
Abbiamo già dato, siamo esperti

'E guaje d'o pignato 'e sape a cucchiara:
Solo chi deve affrontare un problema che lo riguarda,lo fa a ragion veduta e con l'impegno richiesto,gli altri fanno solo teoria e sterile accademia

E'meglio ì da 'o patuto che da 'o saputo:
A volte è più efficace il consiglio di chi ha avuto esperienza ,di quello di un "presunto"competente in materia.

Simme rimaste tizzo e tizzone:
Nelle traversie della vita sovente si resta soli.

(continua...)

Fonte: Il Vescovado

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