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'Materia, il legno che non bruciò a Ercolano': fino al 31 dicembre 2023 la mostra alla Reggia di Portici

«Protagonista della mostra - ha spiegato il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano - è un legno che normalmente non si sarebbe dovuto trovare, o almeno la nostra esperienza ci diceva che dopo un’eruzione così distruttiva non si sarebbe dovuto recuperare; invece è stato trovato e restaurato certosinamente da generazioni di archeologi»

Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 14 dicembre 2022 09:46:54

È stata presentata martedì 13 dicembre, nella Reggia di Portici, nel corso di una conferenza stampa, la Mostra ‘MATERIA - Il legno che non bruciò a Ercolano', visitabile dal 14 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 negli spazi del piano nobile del Palazzo reale borbonico, della Città Metropolitana.

La mostra, di eccezionale valore storico e scientifico, in quanto Ercolano è l'unico sito di epoca romana ad aver conservato manufatti in legno, nasce nell'ambito di una straordinaria collaborazione inter-istituzionale tra il Parco Archeologico di Ercolano, la Città Metropolitana di Napoli, il Dipartimento di Agraria e del Musa - Centro Museale Reggia di Portici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, con il contributo della Regione Campania - Direzione Generale per le Politiche Culturali ed il Turismo e di partner privati.

Alla presentazione hanno preso parte Matteo Lorito, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Gaetano Manfredi, Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Massimo Osanna, Direttore generale Musei, Ministero della Cultura, Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria dell'Ateneo federiciano, Stefano Mazzoleni, Direttore del Musa, e rappresentanti della Regione Campania.

«Protagonista della mostra - ha spiegato il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano - è un legno che normalmente non si sarebbe dovuto trovare, o almeno la nostra esperienza ci diceva che dopo un'eruzione così distruttiva non si sarebbe dovuto recuperare; invece è stato trovato e restaurato certosinamente da generazioni di archeologi. Non potevamo continuare a tenerlo all'interno dei depositi e abbiamo scelto di condividerlo sul territorio, non nell'Antiquarium del Parco, ma nella splendida sede della Reggia di Portici, lungo quel Miglio d'oro che è nato e si è sviluppato a partire dalle scoperte di Ercolano e di Pompei».

«La mostra costituisce un particolare intreccio evocativo tra le funzioni originarie del museo archeologico, con l'esposizione di inediti reperti e manufatti in legno carbonizzato, e il moderno interesse scientifico del Dipartimento di Agraria sul legno, uno straordinario materiale, costruito dalle piante con la fotosintesi, trasformato dall'uomo in utensili e manufatti, bruciato da catastrofici eventi naturali, ma capace di conservare anche carbonizzato la memoria della sua incredibile storia», gli ha fatto eco il Direttore Centro MUSA - Musei delle Scienze Agrarie, Stefano Mazzoleni.

«Quella che si apre nella splendida Reggia di Portici, dove resterà per più di un anno, è una mostra di straordinario valore storico e scientifico. Caratteristica peculiare di Ercolano non è solo, infatti, quella di essere l'unica città del mondo romano a conservare il suo antico fronte a mare e l'elevato delle case sino al secondo piano, ma anche quella di aver preservato il legno come materiale di costruzione, di arredo e non solo. Ragione per cui il Palazzo reale diventerà per tutto il 2023, uno dei centri espositivi di maggiore interesse nel panorama culturale nazionale e internazionale», ha concluso il Sindaco della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi.

Fonte: Il Vescovado

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