Tu sei qui: Storia e StorieNuove scoperte a Villa Rufolo, precisazioni e curiosità
Inserito da (redazionelda), mercoledì 20 settembre 2017 11:03:42
di Alessio Amato*
Negli ultimi anni abbiamo assistito a importanti cambiamenti storico-artistici su Palazzo Rufolo, una dimora dai forti tratti orientali, islamici, non per influenze commerciali bensì da motivazioni politiche. Un articolo che è oggetto di analisi da parte del Centro di Storia e Cultura Amalfitana entra nei dettagli ed espone le motivazioni e soprattutto chi fu l'artefice di tali scelte. Il Palazzo Rufolo del XIII secolo è lo specchio delle residenze dei re normanni di Palermo che a loro volta intesero riprodurre i palazzi dei califfi islamici di Sicilia, colonia musulmana dall'827 al 1092.
Negli ultimi anni ho lavorato su una possibile ricostruzione sia della Sala dei Cavalieri che della parte inferiore del cosiddetto "Torrione" di Villa Rufolo. La prima è una copia della Piccola Cubula di Palermo, voluta dal re Guglielmo II nel 1184. Non sappiamo la funzione di Ravello ma conosciamo quella di Palermo che doveva far parte di un sistema di distribuzione delle acque.
Il mondo islamico, durante il medioevo, ha rappresentato la continuazione dell'Impero romano per quanto concerne l'ingegneria idraulica. Abbiamo esempi di laghi artificiali in grado di garantire benessere anche in periodi di caldo assoluto. Per Ravello, la presenza di molteplici cisterne nei pressi della Sala dei Cavalieri, potrebbe riproporre lo stesso tema. Una ricostruzione di Rocco Lentini agli inizi del ‘900 dimostra come probabilmente doveva presentarsi la Piccola Cubula di Palermo tra il XII e il XIII secolo: un lago artificiale nel quale venivano utilizzate piccole imbarcazioni per gli spostamenti. Non sappiamo se Villa Rufolo fosse una copia fedele della struttura palermitana ma future indagini archeologiche magari potrebbero offrire risposte definitive.
Per quanto concerne la base della Torre Grande di Villa Rufolo mi sono imbattuto in strutture simili a Palermo, collegate anch'esse alla distribuzione delle acque. Si tratta dei famosi "qanat", canali per lo smaltimento e/o fornitura idrica.
Mio nonno Filippo Amato, responsabile della Villa durate gli anni '90, mi confermò la presenza di un canale nella parte Nord-Est, che portava acqua fino a Porta Donica, posta a circa 300 metri a Sud della villa. Mi disse più volte che da bambino, con alcuni coetanei, amavano intrufolarsi in questi canali che solo in parte conservavano la copertura originale. Di certo il nuovo sistema pubblico di canalizzazione ha fortemente alterato quello che doveva essere per il tempo una grande innovazione ingegneristica.
Altro passo importante questo, dopo quello sullo studio della famiglia della Marra e soprattutto su Sigilgaida moglie di Nicola Rufolo. Ennesimo obiettivo è l'eliminazione dell'accostamento del Sudatio o Hammām di Villa Rufolo a un bagno turco. Non si può parlare di bagno turco sia per la cronologia che per la funzionalità.
*archeologo
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Fonte: Il Vescovado
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