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La Storia del Crocifisso di Scala in un documento custodito presso l'Archivio Storico Comunale di Ravello

Scala, il legame dell'antico borgo con il Crocifisso in un documento del Comune di Ravello

Le ricerche del dott. Salvatore Amato hanno rivelato un evento storico significativo: il 25 marzo 1935, i cittadini di Scala, armati di roncole, si opposero alla temporanea traslazione del loro Crocifisso ad Amalfi, dimostrando una forte devozione.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 9 gennaio 2025 16:59:10

Scala custodisce un prezioso manufatto del XII/XIII secolo: il Crocifisso, noto anche come "Signore di Scala". Quest'opera, rappresentante la scena della deposizione di Gesù morto dalla croce, è stata originariamente commissionata per il monastero cistercense di Sant'Elena, posto ai confini tra Scala ed Amalfi.

Nel 1586 fu trasferita nel Duomo di San Lorenzo: inizialmente nella Chiesa superiore e, successivamente, nel 1705, nella Cripta, e posta sopra l'altare maggiore, dove si trova ancora oggi.

Si narra che prima del trasferimento nel Duomo di San Lorenzo, fedeli amalfitani cercarono di trasportarlo nella loro città ma, arrivati sul confine tra i due paesi, la statua diventava sempre più pesante, al punto che i portatori non riuscivano a camminare. Essi si accorsero che se si tornava indietro il trasporto risultava più agevole, quasi a far capire loro che il gruppo ligneo non volesse lasciare il territorio comunale di Scala.

Grazie alla ricerca condotta dal dott. Salvatore Amato, direttore dell'Archivio di Stato di Salerno, è stata rinvenuta una prova tangibile della fedeltà del popolo scalese al suo Signore. A darne notizia è la ProLoco di Scala.

Nel rapporto, si legge ciò che accadde il 25 marzo del 1935, quando molte persone di Scala, per evitare la traslazione per un breve periodo del Crocifisso ad Amalfi, "armate di roncole", si appostarono all'ingresso del Duomo di San Lorenzo per evitare che fossero presi accordi per la traslazione.

Questo studio rafforza la comprensione del patrimonio culturale di Scala invitando alla riflessione su come gli eventi storici influenzino la percezione e la conservazione delle opere d'arte sacra.

Fonte: Il Vescovado

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